giovedì, Aprile 18, 2024
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Castello mobile della Federazione Campanari Bergamaschi nel cuore di Brescia

Primo appuntamento di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura nel territorio bresciano. Sarà il castello mobile delle campane a salutare la Città della Leonessa nella settimana dei festeggiamenti per i Santi Patroni Faustino e Giovita. La terra di Brescia conta su una notevole numero di campane antiche che
meritano una rivalutazione, una conoscenza più attenta e, allo stesso tempo, un pieno rilancio del suono manuale delle campane, processo che sta già avvenendo ad opera di associazioni locali e suonatori locali nelle diverse zone dell’ampio territorio cugino di quello bergamasco.

L’iniziativa viene realizzata in collaborazione con la Fondazione Civiltà Bresciana, ente che si occupa della tutela dei beni culturali locali e che, da diversi anni, sta seguendo con deciso interesse le proposte musicali e culturali offerte dalla nostra associazione. La stessa Fondazione possiede l’importante Fondo Giuseppe
Gandellini, un complesso di dischi 78 giri, nastri e cassette che raccolgono i suoni delle campane nell’epoca della rimozione bellica (1942-43) e molti altri eventi della storia d’Italia sino agli anni ’80 del Ventesimo Secolo.

Si inizia sabato 11 febbraio, in occasione di San Faustino, patrono della città, con il castello mobile della Federazione Campanari Bergamaschi nel centro di Brescia. A partire dalle ore 15:00 con concerto di campane d’allegrezza e a distesa. L'inizio sarà dalle 15:00 alle 15:30 in Piazza Paolo VI (cioè Piazza del
Duomo). Successivamente dalle 15:45 alle 16:15, ci si sposterà nello slargo di Via delle Battaglie (zona Torre della Pallata) e, dalle 16:30 alle 17:00, si chiuderà in Piazzetta Monsignor Renato Monolo (a fianco della Chiesa dei Santi Faustino e Giovita in Via San Faustino 74). Si attraverseranno dunque le vie del centro
portando la testimonianza del suono delle valli e delle pianure orobiche.

L’occasione sarà propizia per incontrare gli appassionati e chi vorrà avvicinarsi a questa tradizione antica e sempre viva grazie all’opera delle nuove generazioni.

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