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Comenius Regio: un ponte tra Sassonia e Lombardia

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Al con­veg­no, orga­niz­za­to in col­lab­o­razione con il Miur (Min­is­tero del­l’Istruzione del­l’ e del­la Ricer­ca) han­no parte­ci­pa­to tut­ti i part­ner coin­volti nel bien­nio di lavoro, oltre ad un pub­bli­co for­ma­to da impren­di­tori, rap­p­re­sen­tan­ti del mon­do sco­las­ti­co e del­la for­mazione pro­fes­sion­ale e isti­tuzioni.  Tut­ti, a vario tito­lo, potran­no attra­ver­so l’ac­qui­sizione di buone pras­si atti­var­si per favorire uno scam­bio di com­pe­ten­ze tra gio­vani apprendisti ital­iani (Bres­cia in prim­is) e tedeschi, da imp­ie­gare nel set­tore siderur­gi­co-mec­ca­ni­co. Il Come­nius Regio, infat­ti, ha mes­so in relazione due Regioni del­l’UE che, per un peri­o­do di due anni han­no por­ta­to a ter­mine un cam­mi­no comune final­iz­za­to a rag­giun­gere obi­et­tivi utili e spendibili all’in­ter­no del­l’U­nione stes­sa. Le due regioni sono la Lom­bar­dia e la Sas­so­nia, dove il Grup­po è pre­sente con le aziende: ESF Elbe–Stahlwerke Fer­alpi GmbH, EDF Elbe-Drahtwerke Fer­alpi GmbH, Fer­alpi Logis­tik GmbH e Fer­alpi Stahlhan­del GmbH. Il prog­et­to pre­sen­ta­to da Fer­alpi si chia­ma BBIS-IPIS: Beru­fliche Bil­dung in der Stahlin­dus­trie (BBIS) – Istruzione Pro­fes­sion­ale per le Indus­trie Siderur­giche (IPIS). L’iter, aper­to uffi­cial­mente nel­l’agos­to del 2010, è inizia­to a Riesa (Sas­so­nia, Ger­ma­nia) il 28 set­tem­bre e ter­mi­na oggi per pre­sentare i prodot­ti del­la ricer­ca. Tra i risul­tati più con­creti la pub­bli­cazione bilingue “Istruzione Pro­fes­sion­ale per le indus­trie Siderur­giche. Uno stu­dio com­par­a­ti­vo sul­la for­mazione pro­fes­sion­ale in Lom­bar­dia e Sas­so­nia” e la creazione di un glos­sario siderur­gi­co bilingue, anch’es­so bilingue, che aggiorni l’u­ni­co disponi­bile per il set­tore (l’ul­ti­mo è sta­to pub­bli­ca­to nel 1969!). Attra­ver­so il prog­et­to Come­nius Regio, i part­ner han­no infat­ti real­iz­za­to uno stu­dio com­par­a­ti­vo e pro­pos­to un per­cor­so for­ma­ti­vo qual­i­f­i­cante a liv­el­lo europeo sul­la base delle espe­rien­ze del sis­tema duale tedesco da una parte e del­l’ap­prendis­ta­to pro­fes­sion­al­iz­zante di Fer­alpi dal­l’al­tra, attuati rispet­ti­va­mente nelle aziende Elbe Stahlw­erke Fer­alpi di Riesa e Fer­alpi Siderur­gi­ca di Lona­to.      Sul­la base delle attiv­ità def­i­nite nel Prog­et­to Come­nius Regio si sono con­frontate com­pe­ten­ze, conoscen­ze, metodolo­gie e dif­fer­en­ti soluzioni orga­niz­za­tive dei per­cor­si di formazione/apprendistato delle due Regioni, e sono sta­ti mes­si a pun­to mod­uli di for­mazione per inseg­nan­ti e mod­uli di apprendi­men­to per alunni/apprendisti nelle pro­fes­sioni siderur­giche del manu­ten­tore mec­ca­ni­co ed elet­tron­i­co. L ́inizia­ti­va del prog­et­to è par­ti­ta dall ́Isti­tu­to Tec­ni­co ed Eco­nom­i­co di Riesa — il Beru­flich­es Schulzen­trum für Tech­nik und Wirtschaft (BSZT) — che ha da subito coin­volto la conso­ci­a­ta tedesca di Fer­alpi. I part­ner coin­volti sono: per la Lom­bar­dia, Fer­alpi Siderur­gi­ca, l’Uf­fi­cio Sco­las­ti­co Regionale con sede a (MIUR-USR Lom­bar­dia), l’Is­ti­tu­to Tec­ni­co Indus­tri­ale Statale “Lui­gi Cere­b­otani” di Lona­to (ITIS) e Ricon­ver­sider srl. Per la Sas­so­nia, l’Azien­da Elbe Stahlw­erke Fer­alpi, l’A­gen­zia regionale per l ́Istruzione con sede a Dres­da (Säch­sis­che Bil­dungsagen­tur Dres­dens), il Beru­flich­es Schulzen­trum für Tech­nik und Wirtschaft (BSZT) e il Cen­tro di Qual­i­fi­cazione Pro­fes­sion­ale di Riesa (Qual­i­fizierungszen­trum Region Riesa). “Come­nius Regio fa leva sul­la con­vinzione che inve­stire sulle nuove gen­er­azioni sia la chi­ave per riac­cen­dere il motore ad un’e­cono­mia trop­po spes­so anco­ra­ta a men­tal­ità super­ate — dichiara il pres­i­dente del Grup­po Fer­alpi — e ci per­me­tte d’essere pro­tag­o­nisti di un cam­bio cul­tur­ale impor­tante: ognuna delle com­pe­ten­ze spese dai chi vi ha lavo­ra­to è la maglia di una fit­ta rete, sen­za la quale non avrem­mo rag­giun­to cer­ti risul­tati, per­ché in un sis­tema glob­al­iz­za­to nes­sun ambito può dirsi chiu­so. Questo lavoro è ancor più pregev­ole in un momen­to in cui l’I­talia, purtrop­po, sta facen­do i con­ti con un mer­ca­to in forte dif­fi­coltà, che obbli­ga i nos­tri ragazzi più bril­lan­ti a migrare ver­so altri Pae­si o a rimanere per cer­care impieghi tal­vol­ta al di sot­to delle pro­prie poten­zial­ità”. La qual­ità e il val­ore aggiun­to del prog­et­to sono anche sta­ti val­u­tati dall ́Agen­zia Nazionale di Bonn con ben 78 pun­ti su 100.

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