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Il centro pastorale Paolo VI di Brescia ha ospitato l’appuntamento finale del progetto “Comenius Regio”, progetto che Feralpi si è aggiudicata ottenendo un finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del “Programma Life Long Learning”. Per Feralpi, tale progetto è stato il naturale proseguo del progetto di Apprendistato Professionalizzante avviato nel 2007, come continuum dell’attenzione rivolta dall’azienda verso le giovani generazioni.

Comenius Regio: un ponte tra Sassonia e Lombardia

Al convegno, organizzato in collaborazione con il Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) hanno partecipato tutti i partner coinvolti nel biennio di lavoro, oltre ad un pubblico formato da imprenditori, rappresentanti del mondo scolastico e della formazione professionale e istituzioni.  Tutti, a vario titolo, potranno attraverso l’acquisizione di buone prassi attivarsi per favorire uno scambio di competenze tra giovani apprendisti italiani (Brescia in primis) e tedeschi, da impiegare nel settore siderurgico-meccanico. Il Comenius Regio, infatti, ha messo in relazione due Regioni dell’UE che, per un periodo di due anni hanno portato a termine un cammino comune finalizzato a raggiungere obiettivi utili e spendibili all’interno dell’Unione stessa. Le due regioni sono la Lombardia e la Sassonia, dove il Gruppo è presente con le aziende: ESF Elbe–Stahlwerke Feralpi GmbH, EDF Elbe-Drahtwerke Feralpi GmbH, Feralpi Logistik GmbH e Feralpi Stahlhandel GmbH. Il progetto presentato da Feralpi si chiama BBIS-IPIS: Berufliche Bildung in der Stahlindustrie (BBIS) – Istruzione Professionale per le Industrie Siderurgiche (IPIS). L’iter, aperto ufficialmente nell’agosto del 2010, è iniziato a Riesa (Sassonia, Germania) il 28 settembre e termina oggi per presentare i prodotti della ricerca. Tra i risultati più concreti la pubblicazione bilingue “Istruzione Professionale per le industrie Siderurgiche. Uno studio comparativo sulla formazione professionale in Lombardia e Sassonia” e la creazione di un glossario siderurgico bilingue, anch’esso bilingue, che aggiorni l’unico disponibile per il settore (l’ultimo è stato pubblicato nel 1969!). Attraverso il progetto Comenius Regio, i partner hanno infatti realizzato uno studio comparativo e proposto un percorso formativo qualificante a livello europeo sulla base delle esperienze del sistema duale tedesco da una parte e dell’apprendistato professionalizzante di Feralpi dall’altra, attuati rispettivamente nelle aziende Elbe Stahlwerke Feralpi di Riesa e Feralpi Siderurgica di Lonato.      Sulla base delle attività definite nel Progetto Comenius Regio si sono confrontate competenze, conoscenze, metodologie e differenti soluzioni organizzative dei percorsi di formazione/apprendistato delle due Regioni, e sono stati messi a punto moduli di formazione per insegnanti e moduli di apprendimento per alunni/apprendisti nelle professioni siderurgiche del manutentore meccanico ed elettronico. L ́iniziativa del progetto è partita dall ́Istituto Tecnico ed Economico di Riesa – il Berufliches Schulzentrum für Technik und Wirtschaft (BSZT) – che ha da subito coinvolto la consociata tedesca di Feralpi. I partner coinvolti sono: per la Lombardia, Feralpi Siderurgica, l’Ufficio Scolastico Regionale con sede a Milano (MIUR-USR Lombardia), l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Luigi Cerebotani” di Lonato (ITIS) e Riconversider srl. Per la Sassonia, l’Azienda Elbe Stahlwerke Feralpi, l’Agenzia regionale per l ́Istruzione con sede a Dresda (Sächsische Bildungsagentur Dresdens), il Berufliches Schulzentrum für Technik und Wirtschaft (BSZT) e il Centro di Qualificazione Professionale di Riesa (Qualifizierungszentrum Region Riesa). “Comenius Regio fa leva sulla convinzione che investire sulle nuove generazioni sia la chiave per riaccendere il motore ad un’economia troppo spesso ancorata a mentalità superate – dichiara il presidente del Gruppo Feralpi Giuseppe Pasini – e ci permette d’essere protagonisti di un cambio culturale importante: ognuna delle competenze spese dai chi vi ha lavorato è la maglia di una fitta rete, senza la quale non avremmo raggiunto certi risultati, perché in un sistema globalizzato nessun ambito può dirsi chiuso. Questo lavoro è ancor più pregevole in un momento in cui l’Italia, purtroppo, sta facendo i conti con un mercato in forte difficoltà, che obbliga i nostri ragazzi più brillanti a migrare verso altri Paesi o a rimanere per cercare impieghi talvolta al di sotto delle proprie potenzialità”. La qualità e il valore aggiunto del progetto sono anche stati valutati dall ́Agenzia Nazionale di Bonn con ben 78 punti su 100.

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