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Consegnato a Cesare Prandelli il premio sportivo Don Mazzi

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Don Mazzi e Prandelli
Cesare Prandelli riceve dalle mani di don Mazzi il premio, sotto lo sguardo del presidente della Fondazione Cesare Menini

Il PREMIO SPORTIVO DON MAZZI “Lo sport aiu­ta a essere migliori” edi­zione 2013 è sta­to con­seg­na­to ques­ta sera a , CT del­la Nazionale di cal­cio, “figu­ra di spic­co e di rifer­i­men­to per tan­ti gio­vani, che con il pro­prio atteggia­men­to è rius­ci­to a trasmet­tere l’al­to val­ore educa­ti­vo del­lo sport, stru­men­to di sper­an­za e impeg­no per i gio­vani, soprat­tut­to a chi vive in con­dizioni di dis­a­gio”.

La cer­i­mo­nia di pre­mi­azione, trasmes­sa in diret­ta sul canale tv RAI SPORT 2, si è svol­ta pres­so il Cen­tro Gio­vanile Don Mazzi — Casa di Beni­amino a Cavri­ana (MN), sede nazionale del­la .

Attra­ver­so il pre­mio, giun­to quest’an­no alla sec­on­da edi­zione, ha volu­to cel­e­brare un’am­i­cizia forte­mente volu­ta con un per­son­ag­gio capace di portare in un ambi­ente criti­co come quel­lo del­lo “sport busi­ness” non solo un cal­cio tec­ni­ca­mente fres­co, ma anche di diventare un tes­ti­mone cred­i­bile del val­ore educa­ti­vo del­lo sport, soprat­tut­to ai gio­vani che vivono in con­dizioni di dis­a­gio.

Un’am­i­cizia tra due per­sone spe­ciali: un allena­tore com­pe­tente e dota­to di una pro­fon­dità spir­i­tuale rara nel mon­do del­lo sport pro­fes­sion­is­ti­co e un “prete mat­to”, come si autodefinisce don Anto­nio.

“La tua pre­sen­za è una specie di bat­tes­i­mo per i nos­tri Cen­tri Gio­vanili – ha det­to don Mazzi al suo ‘fratel­lo di pas­sioni sportive pos­i­tive’ – per­ché la dro­ga si vince non con le comu­nità, ma con lo sport. Dob­bi­amo sus­citare pas­sioni pos­i­tive e recu­per­are la capac­ità di sor­rid­ere. L’ado­lescen­za è il peri­o­do più impor­tante nel­la vita di una per­sona e lo sport deve essere un’at­tiv­ità fon­da­men­tale in ques­ta età”.

Per Cesare Pran­del­li, si trat­ta di una nuo­va occa­sione di incon­tro con la Fon­dazione che fa parte del­la “galas­sia” .

Già lo scor­so anno, sette ragazzi prove­ni­en­ti da alcu­ni Cen­tri Gio­vanili selezionati nel­l’am­bito del prog­et­to Cal­cio e Fair Play di Fon­dazione Exo­dus e KIA Motors, accom­pa­g­nati da famigliari e da Gabriele Viale (respon­s­abile mar­ket­ing e fundrais­ing del­la Fon­dazione Cen­tri Gio­vanili) vis­i­tarono la nazionale di cal­cio durante i Cam­pi­onati Europei 2012; uno dei gio­vanis­si­mi cal­ci­a­tori ebbe l’onore di svol­gere il ruo­lo di match ball car­ri­er, por­tan­do in cam­po il pal­lone di gio­co uffi­ciale del quar­to di finale dis­pu­ta­to dagli Azzur­ri a Kiev con­tro la nazionale del­l’Inghilter­ra.

Pran­del­li gio­ca­va comunque “in casa” dal momen­to che l’inizio del­la sua pres­ti­giosa avven­tu­ra nel mon­do del cal­cio iniz­iò nel­l’am­bi­ente del­l’o­ra­to­rio di Orz­in­uovi (BS), carat­ter­is­ti­ca comune ad altri cam­pi­oni. E i Cen­tri Gio­vanili Don Mazzi si pro­pon­gono pro­prio come “gli ora­tori degli anni 2000” nel­la loro opera educa­ti­va e for­ma­ti­va basa­ta sulle fig­ure di Don Gio­van­ni Bosco e Baden Pow­ell, fonda­tore del­lo scoutismo.

Pran­del­li ha ricorda­to l’im­por­tan­za di questo ambi­ente, luo­go di for­mazione, edu­cazione e dis­ci­plina.

I ragazzi pro­tag­o­nisti la scor­sa estate del­la spedi­zione a Kiev han­no volu­to con­seg­nare a Pran­del­li un pan­nel­lo di “mem­o­rie” fotogra­fiche in ricor­do di una espe­rien­za che tut­ti i parte­ci­pan­ti ricor­dano anco­ra oggi con forte emozione.

A loro vol­ta, gli allena­tori delle squadre Olimpia, Valeg­gio e Valte­n­e­si, che han­no parte­ci­pa­to atti­va­mente all’at­tiv­ità del­la fon­dazione, in par­ti­co­lare per il prog­et­to EUROPEO KIEV 2012 (moti­vazione pre­mio), han­no rice­vu­to delle pergamene cel­e­bra­tive da parte di Clau­dio Sini­co, con­sigliere fon­dazione cen­tri Gio­vanili.

 

Un ter­zo omag­gio – un ces­to di prodot­ti del pat­ri­mo­nio enogras­tro­nom­i­co locale — è sta­to con­seg­na­to a Pran­del­li dal sin­da­co di Cavri­ana Mario Ben Hur Ton­di­ni. Ton­di­ni ha inoltre ha dato il ben­venu­to del­l’am­min­is­trazione comu­nale e ha illus­tra­to i soli­di rap­por­ti di col­lab­o­razione tra la comu­nità di Cavri­ana e la Fon­dazione Cen­tri Gio­vanili.

Il nome del CT del­la Nazionale di cal­cio si aggiunge a quel­lo dei pre­miati del­la pri­ma edi­zione, che si è svol­ta l’an­no scor­so: Pao­la Pez­zo (cam­pi­ones­sa olimpi­ca di cross coun­try), Francesca Por­cel­la­to (cam­pi­ones­sa par­alimpi­ca di mara­tona e sci di fon­do, pre­sente alla ser­a­ta) e Mas­si­mo Bar­boli­ni, CT del­la Nazionale Vol­ley fem­minile.

Pri­ma del­la con­seg­na mate­ri­ale del pre­mio ¬- un’­opera in vetro real­iz­za­ta dal­l’artista Raf­faele Dar­ra (www.darraitaly.com) di Cavri­ana – e delle foto di rito, don Mazzi e Pran­del­li sono sta­ti pro­tag­o­nisti di un dibat­ti­to, mod­er­a­to da , che ha esalta­to il val­ore del­lo sport nel­l’e­d­u­cazione dei gio­vani.

La ser­a­ta è sta­ta inoltre occa­sione per la pre­sen­tazione uffi­ciale del­la Fon­dazione Cen­tri Gio­vanili Don Mazzi, cos­ti­tui­ta nel dicem­bre 2012, diret­ta da Gio­van­ni Mazzi e pre­siedu­ta da Cesare Meni­ni.

I Cen­tri Gio­vanili Don Mazzi sono pre­sen­ti in diverse regioni ital­iane e svol­go­no un’­opera di pre­ven­zione alle situ­azioni di dis­a­gio e mar­gin­al­iz­zazione gio­vanili rias­sun­ta dal­lo slo­gan “Fac­ciamo squadra per arrivare pri­ma”.

Le attiv­ità si basano su “quat­tro ruote educa­tive” -– musi­ca, dan­za e teatro, sport, volon­tari­a­to -– e mira­no a sti­mo­lare nei gio­vani “una tremen­da voglia di vivere”.

La cer­i­mo­nia si è con­clusa con la con­seg­na a Gio­van­ni Paoli­no (diret­tore gen­erale del grup­po Eis­mann in Europa) e ad Alessan­dro Bel­lus­cio (Vice Pres­i­dente Golf Club Col­li Beri­ci) delle prime due tessere degli “Ami­ci del­la Fon­dazione Cen­tri Gio­vanili”.

Eis­mann è spon­sor stori­co dei Cen­tri Gio­vanili e nei mesi scor­si ha ideato una orig­i­nale for­ma di finanzi­a­men­to che ha coin­volto i cli­en­ti di Eis­mann e che ha per­me­s­so mate­rial­mente l’avvio delle attiv­ità del­la Fon­dazione.

Bel­lus­cio ha invece “aper­to le porte” del mon­do impren­di­to­ri­ale vicenti­no alle neces­sità del­la Fon­dazione.

 

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