Che sia la volta buona per il Castello di Desenzano? È presto per azzardare previsioni; del resto da parecchi decenni di ristrutturazione e di rilancio del grande e maestoso castello che sovrasta la capitale del Garda si continua a parlare. Esce dal cassetto qualche progetto che come un meteorite scompare subito. Forse ad avvicinarsi più di ogni altra al traguardo è stata la giunta di centrosinistra guidata da Massimo Rocca, quando grazie ad un accordo mezzo sottoscritto con un’università inglese si era ipotizzato un progetto di sistemazione e di rilancio del Castello quale sede di corsi universitari. Non male l’idea, se non fosse arrivato nel frattempo l’imprevisto cambio amministrativo del 1998. Anche Orlando Farinelli, assessore all’urbanistica dell’ultima giunta prima del centrosinistra di Pienazza, aveva provato a mettere in piedi un mezzo discorso, ma poi non se ne fece nulla. Adesso si ricomincia. Proprio ieri, infatti, è stato nominato un gruppo di lavoro che dovrà elaborare un progetto di fattibilità per il futuro del castello. A rappresentare l’amministrazione comunale sono stati designati gli assessori Andrea Palmerini (Bilancio), Maria Vittoria Papa (Cultura) e Rudy Bertoni (Lavori pubblici). Gli faranno compagnia, inoltre, Giorgio Fezzardi (medico in pensione), Maurizio Betta (architetto), Mario Marchioni (commercialista e consulente finanziario), Andrea Manerba (legale) e Vittorio Cerini (albergatore). Il gruppo rappresenta sia le categorie professionali che quelle imprenditoriali. Sicuramente quello che ha finora speso molte delle sue energie e speranze in un rilancio del Castello è Giorgio Fezzardi. Nell’ultima infuocata campagna elettorale proprio Fezzardi, ex assessore negli anni Ottanta, mise al primo punto del suo programma il futuro della storica struttura medievale. Anzi, qualche anno prima, con l’aiuto di Massimo Ghidelli (responsabile di Pro-Brixia) e di altri amici, lo stesso Fezzardi era riuscito a redigere un progetto strutturale e finanziario poi illustrato in un’assemblea pubblica a palazzo Todeschini. Quella sera erano presenti anche numerosi amministratori della giunta Anelli. Il nodo cruciale di tutta l’operazione è, e resta, quello dell’ingente investimento (si parla di diversi milioni di euro) e della costruzione di autosilo per i parcheggi auto. Il castello si trova in pieno centro di Capolaterra, il quartiere più antico della città attraversato da stradine e vicoli senza alcuna possibilità di parcheggi in superficie. Anche la viabilità di accesso è particolarmente precaria. Infine, sul castello esistono vincoli rigidissimi: cosa si potrà davvero realizzare?