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Da evitare l’aumento del traffico nella Busa

Il WWF, nel dibattito aperto sul collegamento con Rovereto, sposa l’opzione zero. «Non ci vuole molto a capire che tutte le proposte porteranno molto più traffico (soprattutto pesante), inquinanti e i loro effetti negativi sulla salute, caos, invivibilità, cemento profuso a piene mani a fronte di un lago ormai visibile solo dalla fascia lago o sui depliant turistici. Il WWF del Trentino e la locale Sezione Basso Sarca, sostiene l’opzione zero ovvero lasciare le cose come stanno. Le motivazioni sono molteplici: innanzitutto la piana del Basso Sarca non è la pianura Padana, ha uno spazio limitato e proprio per questo richiede estrema cautela per interventi di qualsiasi tipo. Sebbene il lago di Garda sia conosciuto a livello europeo e rivesta una grande importanza storica e ambientale, la Pat non ha pensato ad un concorso di idee su vasta scala ma per non scontentare il potentato economico (albergatori, autotrasportatori, industriali e artigiani) ed assicurarsi voti alle prossime elezioni provinciali, ha commissionato ad uno studio privato i due progetti tunnel corto tunnel lungo e relative varianti. Soluzioni alternative alle strade non sono state nemmeno prese in considerazione. Nonostante il futuro del trasporto sia per forza di cose la mobilità su rotaia non è stato ipotizzato un progetto di linea ferroviaria o di metropolitana di superficie. Le grandi aziende di autotrasporti sono tuttora saldamente ancorate alla Busa, quando con più intelligenza e qualche incentivo economico (non ci sono solo gli impianti da sci da sovvenzionare) si potrebbe pensare ad un loro trasferimento lungo l’asta dell’Adige. Da disincentivare o in qualche caso riconvertire le attività economiche con forte movimentazione di merci presenti nell’Alto Garda. Il sistema del trasporto pubblico va ripensato e reso più efficiente per scoraggiare l’uso dell’automobile. La formula magica non esiste ma trovarsi attorno a un tavolo e discutere tenendo conto anche di quanto viene fatto in altri stati o regioni italiane può portare a soluzioni migliori: ad esempio trasporti collettivi per dipendenti delle aziende. Un’altra grande preoccupazione del WWF per l’Alto Garda è che diventerà a tutti gli effetti una zona di transito dal Veneto al bresciano passando sia dalla nuova galleria di Limone sia attraverso la Val di Ledro, se verranno concretizzati i nuovi progetti viari verso il lago d’Idro. Riteniamo molto ingenue se non false le dichiarazioni di coloro che affermano che i turisti o gli utenti, una volta terminata la Rovereto Riva, finiranno il loro viaggio nel Basso Sarca. I nuovi progetti di raccordo con Rovereto sommati alle nuove arterie in Busa (circonvallazioni, varianti, bretelle) daranno una spinta in più alla speculazione e allo sfruttamento del territorio, il colpo di grazia per quanto rimane del nostro ambiente; lo stesso Pinter, in una recente serata a Riva sulla revisione del PUP, ha ammesso il totale fallimento della Tutela per il Paesaggio e ancor più grave, l’impossibilità delle amministrazioni comunali a sottrarsi dalle forti pressioni del mondo imprenditoriale ed economico. Di fronte a questo quadro del futuro della Busa si invitano anche i semplici cittadini a far sentire la propria voce visto che pagheranno i disagi e il peggioramento della qualità della vita.

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