sabato, Aprile 20, 2024
HomeAttualità«Difendiamoci dal cemento»
Sabato sindaci e associazioni parleranno di salvaguardia dell’ambiente. In discussione la creazione di un parco delle colline

«Difendiamoci dal cemento»

Meno cemento, più benessere. Anche economico. Una scommessa difficile da vincere per il basso lago di Garda, dove per decenni il turismo di massa e l’edilizia a macchia d’olio hanno creato lavoro e ricchezza. Ma a forza di costruire, ben presto il paesaggio diventerà troppo brutto sia per viverci sia per fare turismo. E allora sabato 8, a Desenzano, ben 41 sindaci gardesani saranno chiamati a dichiarare pubblicamente che cosa ne pensano dell’idea di trasformare tutto il Garda in un parco sovraccomunale, con vincoli paesaggistici ed edificatori più severi, votati alla salvaguardia di un territorio prezioso e unico al mondo. L’iniziativa è partita dal Comitato per il Parco delle Colline Moreniche del Garda, un vasto movimento di cittadini e di associazioni che si è creato spontaneamente nel giro di un paio di mesi, e che ha raccolto l’adesione di intellettuali importanti: da Massimo Cacciari a Mario Rigoni Stern, da Vittorio Messori a Margherita Hack. Tutti chiedono che, come già esistono un parco del Mincio e dell’Alto Garda, vengano trovati strumenti di tutela anche per il medio e basso lago. A confrontarsi su questa proposta hanno convocato i sindaci dei 21 Comuni bresciani, dei 9 mantovani e degli 11 veronesi che vanno da Salò a Costermano passando per le colline moreniche. Con loro l’assessore provinciale al territorio Maria Stella Gelmini e rappresetanti delle regioni Lombardia e Veneto. Quella di sabato sarà un’assemblea senza precedenti: non era mai successo che tutti gli enti locali si sedessero in una stanza per salvare il paesaggio. Ma il fatto davvero rilevante è che questa iniziativa è nata dal basso, dalla gente, che non si accontenterà di vaghe dichiarazioni di principio. «Vogliamo semplicemente impedire che l¹entroterra del Garda diventi uguale alla Brianza, per non parlare delle coste ormai quasi interamente cementificate», spiega Gabriele Lovisetto, segretario del Comitato per il parco e presidente del Cai di Desenzano, una delle numerose associazioni che hanno dato vita all’iniziativa. Resta da definire la formula giuridica: «Che sia parco regionale, sovraccomunale o come lo si vorrà chiamare importa fino a un certo punto, per ora – precisa Lovisetto -. È su questo punto che deve partire il dialogo con le istituzioni, perché sui principi non intendiamo transigere. Nella maniera più assoluta». Il comitato tiene a precisare di non voler bloccare completamente l’edilizia. Ma non è più possibile – dicono gli ambientisti – che ogni Comune vada per conto proprio: quello del Garda è un patrimonio collettivo che non può più essere distrutto pezzettino dopo pezzettino. «Pensiamo a un parco nei cui organi di gestione siano rappresentati tutti gli enti locali – spiega Emilio Crosato, presidente del Comitato – per una gestione condivisa di tutta l’ara che ne tuteli i valori e l¹unicità paesaggistica». Ma sarà possibile mettere d’accordo 41 sindaci, con regole e organizzazione da inventare praticamente da zero? «Vedremo se ci si potrà mettere d’accordo – dice Fiorenzo Pienazza, sindaco di Desenzano, il più grande tra i 41 Comuni coinvolti nell’iniziativa -. L’accordo potrà essere raggiunto se i vincoli non saranno vincoli passivi, cioè solo dei divieti, ma vincoli partecipati, espressione di un progetto. Bisogna porsi l’obbiettivo di salvaguardare il territorio senza ingessarlo, senza bloccare le attività economiche, che andranno invece indirizzate verso un modello qualitativo. Su questo un accordo è possibile». Gli approfondimenti su un tema così delicato e sentito sono in programma sabato pomeriggio alle 15 al palazzo del Turismo di Desenzano. Aprirà i lavori un intervento del regista Franco Piavoli, che mostrerà un filmato sulle colline moreniche; poi scalderà l’atmosfera l’alpinista Fausto De Stefani, seguito dall’inervento del professor Eugenio Turri, docente di storia del paesaggio al Politecnico di Milano. La conclusione della presentazione sarà affidata a Emilio Crosato. Dalle 16 in poi, la parola passerà ai sindaci dei 41 Comuni invitati all’assemblea. Un appuntamento importante, dunque, che potrebbe rappresentare una data storica per il futuro del lago di Garda. E soprattutto per la salvaguardia del suo ambiente.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video