Riunione di tutti i sindaci della sponda veronese del lago in municipio a Bardolino, domani alle 16, convocata dall’assessore di Malcesine Carlo Chincarini, per fare il punto sul trasferimento delle competenze per i porti dalla Regione ai Comuni. «Con riferimento alla scadenza del 31 dicembre 2007 per il passaggio degli atti dall’Ispettorato di porto ai Comuni», scrive l’assessore di Malcesine, «si è venuti a conoscenza che alcune amministrazioni comunali avrebbero chiesto un’ ulteriore proroga del termine per il trasferimento delle competenze». Il trasferimento, lo ricordiamo, doveva avvenire il primo luglio di quest’anno, ma poi è stato prorogato al primo gennaio 2008 per dare modo ai comuni di attrezzarsi. «Per fare chiarezza in merito ho convocato la riunione», spiega Carlo Chincarini ironizzando ma non tanto, «perché i porti hanno più urgenza di sistemazione della Affi-Pai. Noi a Malcesine siamo fiduciosi che dal primo gennaio vengano resi operativi i trasferimenti».Approfondisce il sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini: «Da soli come comuni non ce la facciamo a gestire i porti, quindi faremo sicuramente un consorzio per la gestione con i comuni che ci vorranno stare. In questo consorzio il comune di Peschiera entrerà come associato a un privato, al quale verranno demandate la gestione amministrativa, la custodia e la vigilanza dei cinque porti presenti sul territorio». I cinque porti della cittadina al confine con la Lombardia sono: Capuccini, Fornaci, Bergamini (questi in direzione Sirmione), porto centrale e porti dei canali. Attualmente vi sono regolarmente concessi 283 posti barca, ma le barche ormeggiate sono 305. «Questo a causa dei problemi dati dall’acqua bassa», precisa il sindaco, «e con la stagione autunnale che ha portato molti proprietari a tirare in secca le barche». «I porti devono passare ai comuni», prosegue Umberto Chincarini, «perché la gestione peggio di come è ora non può essere, visto che i porti non vengono dragati, non è previsto un servizio di vigilanza e i posti barca non sono garantiti distinguendo tra chi è regolare e chi invece è abusivo». «Abbiamo verificato in questi mesi di proroga», prosegue Umberto Chincarini, «che il personale comunale non è in grado di adempiere da solo a tutte le funzioni, quindi l’unica soluzione è il consorzio di gestione. Inoltre, poiché gli incassi per i posti barca sino ad ora sono finiti nel calderone del bilancio regionale, senza poi essere reinvestiti nei porti e nelle acque, adesso sono sicuro che dal primo gennaio, il 60 per cento delle entrate che andranno in Regione, ritorneranno alle strutture e ai servizi portuali del lago». Il sindaco di Peschiera ritorna anche sulla questione delle pertinenze esclusive della Navigarda, che nella cittadina arilicense occupano una larga superficie di territorio, con depositi e ricoveri per i battelli. «Bisogna chiarire all’interno dei porti le aree di esclusiva pertinenza della Navigarda, soprattutto nel canale di mezzo, che è occupato esclusivamente da loro. L’accordo originario degli anni ’70 tra Stato e Regioni con la Navigarda», sottolinea Chincarini, «prevedeva l’esclusività degli attracchi per la navigazione pubblica, in cambio però del dragaggio e della pulizia dei porti, che la società governativa doveva eseguire e che invece non è mai stata fatta. Inoltre queste sono aree demaniali per le quali l’occupazione prevede un corrispettivo e poiché queste esclusività non pagano nulla e le entrate con il trasferimento ora sono destinate in parte ai comuni, l’accordo deve essere rivisto».