Gianfranco Papa

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Figlio di Celeste Ange­lo e di Anto­nia Giu­lia Bon­doni.

Dopo gli stu­di gin­nasiali al Bagat­ta di Desen­zano e quel­li liceali all’Arnaldo di Bres­cia, si lau­reò in med­i­c­i­na e chirur­gia all’Università di Pado­va il 7 luglio 1931 con pieni voti e lode. Nel­lo stes­so anno con­seguì l’abilitazione di medico chirur­go, superan­do l’esame di sta­to e più tar­di sposerà la sig­no­ri­na Tere­sa Dane­si, che gli fu com­pagna gen­tile e amorosa per tut­ta la vita.

Prestò il pri­mo servizio come medico gener­i­co all’ospedale di Lona­to, soprat­tut­to nel­la cura dei malati affet­ti da tuber­colosi. Il 15 dicem­bre 1932 veni­va nom­i­na­to diret­tore del servizio dis­pen­sar­i­ale del repar­to sana­to­ri­ale di Lona­to che con­ta­va allo­ra soltan­to 35 posti let­to ed il 2 aprile 1938 ne diven­tò diret­tore. Ricevette poi la nom­i­na in ruo­lo, a segui­to di pub­bli­co con­cor­so. Prestò servizio di chirur­gia pol­monare all’ospedale di Leno e pres­so il sana­to­rio di Vil­la Bian­ca a Bres­cia.

Dal 1940 al 1948 tenne la con­dot­ta del dot­tor Ceri­oli e dal 1° gen­naio 1937 alla fine del 1950 fu uffi­ciale san­i­tario del Comune di Lona­to. Dal 10 dicem­bre 1940 al feb­braio 1943 fu diret­tore del nuo­vo repar­to sana­to­ri­ale dell’ospedale di Desen­zano, repar­to poi chiu­so per­ché incom­pat­i­bile con un cen­tro di inter­esse tur­is­ti­co.

Nel 1939 venne richiam­a­to quale Uffi­ciale Medico in un battaglione , pren­den­do parte alle oper­azioni bel­liche sul fronte francese. Nel 1941 fu nom­i­na­to cap­i­tano medico.

Tor­na­to alla vita civile, dopo aver rin­un­ci­a­to a dirigere com­p­lessi san­i­tari di pri­maria impor­tan­za come quel­lo di , di Son­da­lo, di Bor­no (dove fu pri­mario per qualche mese) volle rimanere all’ospedale di Lona­to.

Per mer­i­to suo il vec­chio ospedale di Lona­to, da pic­co­la sezione diven­ta subito impor­tante ospedale con l’istituzione di ben 95 let­ti.

Ma la creazione del nuo­vo ospedale dei Col­li sarà l’impresa nel­la quale riful­ger­an­no in pieno le doti e le capac­ità di Gian­fran­co Papa. Alla costruzione di quell’edificio sor­to sulle dol­ci e riposan­ti del­la zona col­linare e su area dona­ta dal­la madre sua pro­prio per questo scopo, accan­to all’opera del prog­et­tista e dei tec­ni­ci, non man­car­ono i preziosi sug­ger­i­men­ti e le infor­mazioni di carat­tere medico ma anche di carat­tere prati­co del dot­tor Papa. Il pri­mo repar­to venne inau­gu­ra­to nel 1959.

Accan­to all’attività oper­a­ti­va di medico — chirur­go non mancò di appro­fondire le sue conoscen­ze sci­en­ti­fiche e tec­niche, otte­nen­do il Diplo­ma di spe­cial­ista per le malat­tie dell’apparato res­pi­ra­to­rio pres­so l’U­ni­ver­sità di Pado­va con il prof. A. Del­la Vol­ta, il 1° luglio 1954. Il lavoro pre­sen­ta­to dal tito­lo: “Il col­las­so nel­la tora­coplas­ti­ca api­co-ascel­lare alla Morel­li con api­colosi e infos­sa­men­to delle scapole”, (Bres­cia Pavo­ni­ana 1954 ottenne la lode. Suc­ces­si­va­mente con­seguì il Diplo­ma di radiotec­ni­co.

Numerosi i riconosci­men­ti alla sua attiv­ità, fra i quali nel 1959 la medaglia d’argento di ben­e­meren­za “Carlo For­lanini” per l’attività anti­tu­ber­co­lare ed un diplo­ma d’onore per la pro­pa­gan­da svol­ta nelle scuole a favore del­la XX Cam­pagna anti­tu­ber­co­lare.

L’Ateneo di Bres­cia lo volle fra i suoi soci effet­tivi il 28 giug­no 1961.

Fondò e fu pres­i­dente del­la sezione lonatese del Par­ti­to Lib­erale, con­sigliere atti­vo dei Lions Club del Gar­da.

Ebbe tra i suoi pazi­en­ti il sen­a­tore del reg­no Ugo Da Como e del­la gen­tile sig­no­ra Maria Glis­senti in Da Como, assis­ten­doli sino alla loro fine. Vide nascere la Fon­dazione volu­ta dal Da Como e ne fu Con­sigliere dal 1947 al 1971 e poi revi­sore dei con­ti dal 1971 alla morte avvenu­ta qua­si improvvisa­mente il 2 giug­no 1985.

Lona­to gli ha inti­to­la­to il par­co delle Pozze.

Gae­tano Panaz­za, sul numero di agos­to 1997 di “Lonato in Casa” lo ha com­mem­o­ra­to con un quadro com­ple­to del dot­tor Papa, sia come illus­tre medico chirur­go che come uomo di cul­tura, ricor­dan­do anche momen­ti dram­mati­ci. Fu del dot­tor Papa l’idea di nascon­dere in una tom­ba del cimitero di Lona­to la rac­col­ta preziosa dei mano­scrit­ti e degli incun­aboli del­la Fon­dazione, nel peri­o­do del­la guer­ra e, nell’autunno 1943, quan­do si dovet­tero imbal­lare e portare altrove gran parte delle rac­colte e dei mobili per­ché il principe Borgh­ese ave­va scel­to la Fon­dazione come sede del Coman­do del­la X Mas.

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