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Gran Trofeo della Ristorazione Italiana 2009

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Il 24 feb­braio a Bres­cia, pres­so il , si è tenu­ta la finale del­l’am­bito Gran Tro­feo del­la Ris­torazione Ital­iana, che ha vis­to la parte­ci­pazione di 26 scuole alberghiere prove­ni­en­ti da tut­ta Italia e da sei scuole straniere. La com­pe­tizione che ha pre­vis­to il con­fron­to dei gio­vanis­si­mi allievi rap­p­re­sen­tan­ti di diver­si isti­tu­ti pro­fes­sion­ali alberghieri d’I­talia, Norve­g­ia, Olan­da, Polo­nia, Roma­nia, Cipro e Mal­ta, rispet­to ad abil­ità tec­ni­co-pratiche di accoglien­za e real­iz­zazione di una pro­pos­ta gas­tro­nom­i­ca tipi­ca del ter­ri­to­rio bres­ciano, ha avu­to un gran suc­ces­so di pub­bli­co e un grande apprez­za­men­to da parte delle più alte cariche delle ammin­is­trazioni locali del­la Regione e del­la Provin­cia di Brescia.LA SCUOLA ORIO VERGANI DI FERRARA, vincitrice del 1° PREMIO al Gran Tro­feo del­la Ris­torazione, pres­so il Cen­tro Fiera del Comune di Mon­tichiari, inizia­ti­va pro­mossa dal­l’Asses­so­ra­to all’A­gri­coltura del­la Provin­cia di Bres­cia, in col­lab­o­razione con la Cam­era di Com­mer­cio di Bres­cia, con ALMA e CAST ALIMENTI, LE Scuole Inter­nazion­ali di Cuci­na Ital­iana, ha rice­vu­to oltre ad un cospic­uo pre­mio in denaro, la pres­ti­giosa medaglia mes­sa in palio dal Pres­i­dente del­la Repub­bli­ca, Gior­gio Napolitano.Gli stu­den­ti del­l’Is­ti­tu­to Alberghiero fer­rarese han­no bril­lante­mente sod­dis­fat­to le aspet­ta­tive del­la pres­ti­giosa giuria e sono sta­ti ritenu­ti par­ti­co­lar­mente capaci di saper inte­grare la cuci­na tipi­ca ter­ri­to­ri­ale con i ed i for­mag­gi Dop delle Val­li e delle Pia­nure bresciane.ALL’ISTITUTO GIANNI BRERA DI COMO, è anda­to il 2° pre­mio men­tre ter­zo in clas­si­fi­ca è l’In­sti­tute of Tourism Stud­ies di Mal­ta; tra I PREMI SPECIALI ALLA SCUOLA DI VARAZZE è anda­to il pre­mio per il “Miglior uti­liz­zo del­l’O­lio extra vergine d’o­li­va”, alla Cav­al­lot­ti di Cit­tà di Castel­lo la “Miglior pre­sen­tazione dei vini bres­ciani”, men­tre il “Pre­mio Grana Padano” è anda­to alla scuo­la Giober­ti di Roma. A giu­di­care gli allievi, una giuria di altissi­mo liv­el­lo, com­pos­ta da due gran maestri del­la cuci­na, Gualtiero March­esi ed e dalle più pres­ti­giose firme del gior­nal­is­mo spe­cial­iz­za­to e gen­er­al­ista ital­iano, tra i quali Andrea Pes­cia­rel­li, noto gior­nal­ista del TG5, Rino Gen­ovese di RAI 3, Pao­lo Corsi­ni di RAI1, Car­lo Otta­viano di Gam­bero Rosso Edi­tore, Rosan­na Can­cel­lieri, volto noto del mon­do del gior­nal­is­mo di Medi­aset, Mar­co Sabel­li­co (gior­nal­ista enogas­tro­nom­i­co di Rai Sat – Gam­bero Rosso Chan­nel), Gui­do Stec­chi, Rena­to Bran­ca­le­oni, Loris Mozzi­ni e Giuseppe Vac­cari­ni, Alber­to Mar­co­mi­ni, esper­to del­l’arte casearia di liv­el­lo inter­nazionale, Andrea Grig­naffi­ni Elsa Maz­zoli­ni noti crit­i­ci enogas­trono­mi ed, infine gli chef di fama inter­nazionale Mar­co Bistarel­li ed Umber­to Vezzoli.Il tema in cuci­na su cui han­no dovu­to cimen­ta­r­si gli allievi del­l’Is­ti­tu­toOrio Ver­gani, cap­i­ta­nati dai pro­fes­sori Mau­r­izio Busi e Mau­r­izio Roc­cati, è sta­to la real­iz­zazione delle ricette in cuci­na e la core­ografia del piat­to. Tra le prove cen­trali, del Gran Tro­feo del­la ris­torazione ital­iana, il taglio dei for­mag­gi: Pro­volone, Grana Padano, for­maggel­la di Tremo­sine, Robi­o­la, semi­sta­gion­a­to di capra, for­mag­gio del­la Valle Camon­i­ca, nos­tra­no Val­trompia, Sab­bio, lat­te crudo di Tremo­sine; la real­iz­zazione, il taglio ed il porzion­a­men­to a tavola del al Car­toc­cio, famoso ricetta di Desen­zano del Gar­da, la real­iz­zazione del Risot­to al tartu­fo nero del­la Valtè­ne­si man­te­ca­to alla Robi­o­la bres­ciana. “Siamo entu­si­asti del risul­ta­to con­se­gui­to — ha dichiara­to il pro­fes­sor Busi – soprat­tut­to in con­sid­er­azione del liv­el­lo del­la giuria di esper­ti di fronte alla quale abbi­amo dovu­to mis­urar­ci. I nos­tri ragazzi han­no saputo rac­cogliere la sfi­da e han­no dimostra­to una grande capac­ità di elab­o­razione dei prodot­ti tipi­ci bres­ciani adat­tan­doli alla loro tradizione culi­nar­ia. Riten­go sia pro­prio ques­ta la nos­tra mis­sione, quel­la di sod­dis­fare i palati più esi­gen­ti, curan­do ogni aspet­to del­l’ospi­tal­ità, sen­za avere alcun lim­ite ter­ri­to­ri­ale, ma sapen­do trasfor­mare con per­izia e rispet­to ogni prodot­to del­la nos­tra Italia dei sapori. Lo chef oggi è cer­ta­mente un ambas­ci­a­tore di un ter­ri­to­rio, ma anche un inter­prete delle più diverse tradizioni culi­nar­ie, dove la tipic­ità rag­giunge un val­ore mag­giore, in relazione a quan­to si dis­tingue e si avvic­i­na alle altre cul­ture enogastronomiche”.A con­durre magis­tral­mente le tre gior­nate del gus­to, sono sta­ti, due per­son­ag­gi d’ec­cezione, Ger­ar­do Antel­mo, con­dut­tore del pro­gram­ma “Le regole del gus­to”, in onda il mer­coledì mat­ti­na su RADIORAI e Moreno Morel­lo popo­laris­si­mo per­son­ag­gio tele­vi­si­vo, che han­no saputo gestire l’even­to e sot­to­lin­eare e pro­muo­vere l’ec­cel­len­za dei prodot­ti tipi­ci bresciani.“Si trat­ta di un even­to che ha mira­to, rius­cen­do­ci, a pro­muo­vere le nos­tre tipic­ità ter­ri­to­ri­ali bres­ciane – ha dichiara­to GianAn­to­nio Rosa Sin­da­co di Mon­tichiari che ha ospi­ta­to le squadre con­cor­ren­ti – che avrà evi­den­ti ritorni in ter­mi­ni di immag­ine per la nos­tra provin­cia, ai ver­ti­ci quan­ti­ta­tivi per la pro­duzione lat­tiero casearia di liv­el­lo e non solo. Il Gran Tro­feo del­la Ris­torazione Ital­iana, ha dato la pos­si­bil­ità a tut­ti i ragazzi che han­no parte­ci­pa­to al con­cor­so, al di là del loro posizion­a­men­to nel­la clas­si­fi­ca, di mis­urar­si con i prodot­ti del­la ter­ra bres­ciana dal­l’al­to val­ore nutrizionale e organolet­ti­co, per aumen­tarne la vis­i­bil­ità e la conoscen­za in tut­ta Italia”.“ Per il ter­zo anno rite­ni­amo di aver rag­giun­to l’ob­bi­et­ti­vo di pro­muo­vere i prodot­ti tipi­ci, attra­ver­so even­ti come il Gran Tro­feo del­la Ris­torazione Ital­iana, per­ché sono con­vin­to che ciò che è buono piace a tut­ti – ques­ta la dichiarazione di Iginio Mas­sari , mae­stro del­la Scuo­la di cuci­na CAST Ali­men­ti, che sot­to­lin­ea l’im­por­tan­za del pre­mio mes­so a dis­po­sizione dal­la Pres­i­den­za del­la Repub­bli­ca Ital­iana, come riconosci­men­to del­l’ec­cel­len­za delle pro­duzioni lat­tiero casearie e non solo del­la provin­cia di Bres­cia. “E’ nec­es­sario ele­vare la pro­fes­sion­al­ità nel­la ris­torazione ital­iana, dal piat­to al dolce – ha con­tin­u­a­to Mas­sari – con un’at­ten­zione par­ti­co­lare riv­ol­ta all’ospite che deve man­gia­re bene, degu­s­tan­do prodot­ti di ele­va­to val­ore qual­i­ta­ti­vo, in un ambi­ente piacev­ole, dove ogni momen­to deve essere indi­men­ti­ca­bile. Bres­cia deve diventare il Cen­tro del­la Cul­tura del­l’Al­i­men­tazione Ital­iane e per­ché no, anche Euro­pea e questo si può ottenere gra­zie all’u­ti­liz­zo di prodot­ti d’ec­cel­len­za qual­i­ta­ti­va e alla loro trasfor­mazione esem­plare. Solo così si può ambire a real­iz­zare qual­cosa di stra­or­di­nario. Dal cuo­co, al pas­tic­cere al maitre, deve arrivare un seg­nale di grande dedi­zione e di ricer­ca del­la per­fezione. I ragazzi invi­tati a parte­ci­pare han­no dimostra­to di conoscere a fon­do le attiv­ità da intrapren­dere, sen­za trascu­rare l’istruzione, la dimes­tichez­za con le lingue straniere e la fil­iera dei prodot­ti tipi­ci prove­ni­en­ti da tut­ta Italia. Con­sci che quel­lo che sarà il loro lavoro per la vita nul­la ha a che fare con il ‘servil­is­mo’, ma con il servizio. I ragazzi delle scuole alberghiere che han­no parte­ci­pa­to al con­cor­so – ha con­clu­so Mas­sari – han­no dimostra­to di aver ben com­pre­so che chi si occu­pa di ris­torazione regala non soltan­to atti­mi di piacere, ma anche vere e pro­prie pil­lole di salute. Chi man­gia bene, man­gia correttamente”“Il Gran Tro­feo è un’inizia­ti­va impor­tante sot­to il pro­fi­lo cul­tur­ale – ha dichiara­to Mar­co Sabel­li­co, gior­nal­ista del Gam­bero Rosso e volto noto di RaiSat-Gam­bero Rosso Chan­nel — oltre ad essere ovvi­a­mente una grande oper­azione di pro­mozione per i prodot­ti tipi­ci bres­ciani. Trop­po spes­so, infat­ti, le Scuole Alberghiere ven­gono accusate di fornire un inseg­na­men­to “gener­i­co” e non cala­to nel­la realtà ter­ri­to­ri­ale dove i ragazzi di oggi saran­no i pro­fes­sion­isti di domani. Il gran Tro­feo invece invi­ta ad appro­fondire la conoscen­za di un ter­ri­to­rio, in questo caso Bres­cia, e a risco­prire il filo con­dut­tore ed i lega­mi sec­o­lari che unis­cono le ricette, i prodot­ti tipi­ci e i gran­di vini di ques­ta ter­ra. Altre province dovreb­bero seguire l’e­sem­pio di Brescia”“Il made in Italy è apprez­za­to in tut­to il mon­do e bisogna com­piere ogni sfor­zo per man­tenere alta ques­ta vocazione – ha dichiara­to Gian­fran­co Toma­soni, Asses­sore all’A­gri­coltura del­la Provin­cia di Bres­cia – Le esportazioni rel­a­tive ai prodot­ti caseari con­fer­mano ques­ta ten­den­za come ter­ra voca­ta al mer­ca­to glob­ale. Bisogna solo stare atten­ti alle con­traf­fazioni – con­tin­ua Toma­soni — Molte sono le imi­tazioni che ven­gono spac­ciate per Grana Padano. Even­ti come Il Gran Tro­feo del­la Ris­torazione Ital­iana, mira­no a tute­lare le nos­tre tipic­ità difend­en­dole e garan­ten­dole su tutte le fasce di mer­ca­to, per­ché la buona tavola è un’im­mag­ine forte del­l’I­talia nel mon­do e rap­p­re­sen­ta una tra le nos­tre più impor­tan­ti risorse eco­nomiche. Ali­ment, nel­l’am­bito del­la quale si svolge Il Gran Tro­feo del­la Ris­torazione Ital­iana, è cer­ta­mente la nos­tra imman­ca­bile vet­ri­na, per gli innu­merevoli e per la più parte sconosciu­ti for­mag­gi tipi­ci, ma non solo, giun­ta quest’an­no alla sua 22° edi­zione, vuole pro­por­si come il polo di tutte le azioni comu­nica­tive dei prodot­ti bres­ciani. Sap­pi­amo – ha con­tin­u­a­to Toma­soni – che non pos­si­amo com­petere con i mer­cati emer­gen­ti sul piano dei prezzi, ma siamo cer­ti di pot­er com­bat­tere e vin­cere la sfi­da del­la qual­ità. La terza edi­zione del Gran Tro­feo delle Ris­torazione Ital­iana a Mon­tichiari, riv­ol­ta ai gio­vani allievi delle scuole alberghiere e di for­mazione pro­fes­sion­ale di tutte le regioni d’I­talia – ha con­clu­so Toma­soni – ha volu­to pro­prio trasferire ai pro­fes­sion­isti del­la ris­torazione di domani ques­ta ‘sfi­da’, per­ché la rac­col­gano e siano in gra­do di garan­tire nel tem­po il pri­ma­to del­la cuci­na ital­iana nel mon­do”

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