E’ stata fissata per venerdì 12 luglio, nel salone consiliare del municipio di Puegnago, l’assemblea dell’Azienda speciale consorzio Garda Uno. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, l’approvazione del consuntivo 2001 e l’adesione di quattro nuovi soci. Carpenedolo, Magasa, Valvestino e la Comunità montana parco Alto Garda andranno infatti ad aggiungersi alla Provincia e alle venti località della riviera che detengono le quote dell’azienda. Il presidente Guido Maruelli ha colto l’occasione dell’uscita del notiziario per fare il punto sui 38 interventi relativi alla sponda occidentale, per un totale di quasi 15 milioni di euro, equivalenti a 29 miliardi di vecchie lire. Già eseguiti, e in attesa di collaudo: la realizzazione delle rete dell’acquedotto in via dei Colli a Gardone Riviera, la fognatura di Tormini (Roè), il collettore al Lido di Lonato, la tubazione di raccolta del percolato e la copertura per il sedimentatore primario di stoccaggio nel depuratore di Peschiera. Totale: 1 miliardo e 300 milioni di vecchie lire. Sono invece aperti nove cantieri: per la realizzazione delel rete del gas a Tremosine, le condutture dell’acquedotto in via Monte Baldo e 24 Maggio a Tignale, le fognature in via Cisternino a Gargnano, la vasca di laminazione a Cunettone e il collettore via Rive – piazza S.Bernardino a Salò, l’acquedotto a Pieve e a Pisenze di Manerba, le fognature in via Gramsci a Padenghe, la sistemazione in località Castello di Pozzolengo, la realizzazione dell’impianto chimico-fisico a Peschiera. Totale: 8 miliardi e 400 milioni di vecchie lire. Queste le opere in appalto o già affidate. A Tremosine l’acquedotto di Campione e il collettore in Val di Brasa. A Tignale le fognature e la rete idrica in via Campiello, il collettore per Gargnano. E ancora, le fognature nelle frazioni di Pulciano e Gaino a Toscolano Maderno, in via Zette, via Bertoni e via Panoramica a Salò, a Liano di Roè, a Sedena di Lonato, nel centro storico di Padenghe. Per una cifra di 5 miliardi 200 milioni. Alcuni interventi (a Limone e Puegnago) sono gestiti direttamente dai comuni. Sono ancora in corso di definizione le procedure per lavori da 12 miliardi e 800 milioni. Riguardano le fognature di Voltino, Pregasio e Sermerio a Tremosine, in via Quarcina a Gargnano, in viale Landi a Salò, a Gardoncino e S.Giorgio di Manerba, a Castel Venzago e Campagna di Lonato, in via S.Maria a Pozzolengo (qui saranno rifatti anche i sottoservizi del centro storico), l’ampliamento del locale della fitopressa a Peschiera e il nuovo impianto di depurazione dell’Alto Garda, collocato in una delle gallerie dismesse dell’ex 45 bis. Quest’ultima è l’opera più consistente (da sola costa 7,5 miliardi di vecchie lire). Avrà una potenzialità di 25 mila abitanti e servirà Limone, Tignale, Tremosine. Dopo qualche intoppo legato all’interpretazione del bando, nei prossimi giorni saranno inviate le lettere alle imprese affinchè presentino un’offerta comprensiva del progetto generale, di quello esecutivo e della realizzazione di due lotti (su tre). «Nato nel 1974 con l’obiettivo di disinquinare le acque del lago – aggiunge Maruelli -, il Garda Uno si è trasformato in azienda speciale, che raccoglie pure rifiuti solidi urbani, gestisce fognature e reti idriche, pulisce spiagge, ecc. In futuro diventerà una società per azioni. Lo impone la legge. Dagli iniziali tre dipendenti siamo passati agli attuali 144, il fatturato da 5 a 37 miliardi. «Dopo l’estate lasceremo Portese per trasferirci nella nuova sede di Padenghe, nell’immobile dell’ex Bcc, acquistato con la formula del leasing. Il nostro obbiettivo non è il profitto, ma offrire servizi efficienti e di qualità ai comuni». Un ulteriore passo avanti è stato fatto inaugurando nei giorni scorsi l’impianto per la produzione di compost a Castiglione, realizzato col comune e coi mantovani della Tea. Intanto le varie località rivierasche stanno approvando delibere favorevoli alla costituzione dell’ambito territoriale ottimale del Garda. Desenzano, San Felice, Pozzolengo, Soiano, Polpenazze e Manerba sono stati i primi consigli a dire di sì. Diverso, invece, il comportamento di Sirmione, che ha deciso di creare una municipalizzata autonoma. «L’unione fa la forza», dicono (quasi) tutti. Dalla penisola di Catullo rispondono che «chi fa da sè fa per tre».