venerdì, Marzo 29, 2024
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Primo trapianto di cornea negli ospedali dell’azienda sanitaria di Desenzano che per dipendenti e posti letto, oltre 1000, è la seconda della provincia bresciana

Importante trapianto all’ospedale di Desenzano

Primo trapianto di cornea negli ospedali dell’azienda sanitaria di Desenzano che per dipendenti e posti letto, oltre 1000, è la seconda della provincia bresciana. L’intervento è stato effettuato a Desenzano dal dottor Roberto Bellucci, primario di oculistica una settimana fa. Il paziente, un giovane di 25 anni, residente sulla sponda veronese del lago di Garda. La cornea è stata fornita dalla banca delle cornee di Monza. L’intervento è perfettamente riuscito, tanto che il giovane è già tornato a casa e sostiene che la sua vista è nettamente migliorata. Punta sulla qualità la sanità del lago di Garda che fa capo all’azienda di Desenzano. Le iniziative in questa direzione si moltiplicano sia sotto il profilo chirurgico che medico. Non a caso entro la fine dell’anno, la direzione dell’azienda affidata al professor Alfonso Castellani, ha deciso di acquisire il marchio di qualità I.S.O. 9000 per una serie di servizi ospedalieri. Non a caso poi ritornano le notizie di interventi di altissima chirurgia. È appunto il caso del trapianto mai effettuato nella struttura della azienda sanitaria di Desenzano che amministra sei ospedali riuniti in tre nuclei: sono quelli di Desenzano-Lonato di Gavardo-Salò e di Leno-Manerbio. Si tratta, dicevamo del primo trapianto di cornea realizzato dal nuovo primario di oculistica dott. Roberto Bellucci, già aiuto all’università di Verona e primario all’ospedale di Rovereto prima di approdare sul Garda dove ha già dato un notevole impulso all’attività di tutto il reparto. Lo hanno annunciato ieri con soddisfazione il direttore generale facente funzione dell’azienda, professor Alfonso Castellani, il direttore sanitario di Desenzano dott. Francesco Vassallo e lo stesso primario. «L’intervento ha un valore simbolico perché è il primo del genere attuato nella nostra struttura, ma è anche pratico perché contribuisce a migliorare enormemente la qualità della vita di un giovane – spiega il dottor Bellucci-. Il paziente che avevo già seguito da anni è un gardesano che vive sulla sponda veronese del lago di Garda ha 25 anni di età. Le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi tempi a tal punto che stava per lasciare il lavoro a causa appunto dei problemi di vista. Così ho deciso di ricoverarlo e di attivare le procedure per il trapianto che ha interessato l’occhio destro. L’operazione è stata resa possibile dal contributo di tutta la struttura, dal chirurgo all’organizzazione sanitaria ed alla banca cornee. Infatti, per potere intervenire con urgenza – continua – abbiamo richiesto una cornea alla banca di Monza. Fortunatamente ve ne era proprio una disponibile ed in 24 ore abbiamo potuto dare corso all’intervento vero e proprio. Intervento – spiega il chirurgo – che ha richiesto mezz’ora di tempo. Il giovane operato è già stato dimesso. Lo sentito per telefono e mi ha detto: “Dottore già ci vedo meglio con gli occhiali”. Ciò vuol dire che l’intervento è riuscito. Continueranno ora i trattamenti ed i controlli, accertato che l’evoluzione è già oggi positiva. Per questo non resterà che seguire l’evolversi del recupero visivo nel corso dei prossimi mesi, tenendo conto che l’esito definitivo potremmo averlo fra 18 mesi quando verranno tolti definitivamente i punti chirurgici». I responsabili dell’Azienda sanitaria di Desenzano precisano che il successo dei trapianti di cornee sfiora in generale il 90% dei casi e che i problemi di rigetto sono minimi perché si tratta di un organo che non ha irrorazione sanguigna. Ma sul fronte dei trapianti dall’Azienda desenzanese arrivano altre importanti novità. «L’Azienda – informa il professor Alfonso Castellani, direttore generale – è predisposta infatti l’istituzione della Commissione per l’accertamento della morte celebrale del paziente. È costituita dal medico legale e da un medico della direzione sanitaria e da un tecnico di neurofisiopatologia e questa sarà in contatto con i due reparti di rianimazione per monitorare su richiesta la morte celebrale dei pazienti. Ciò vuol dire – continua il direttore generale – che gli ospedali potranno contribuire in un futuro prossimo, anche a fornire organi da trapiantare. Infatti, ottenute le autorizzazioni dei parenti, si potrà procedere all’espianto degli organi da fornire agli ammalati in lista di attesa negli altri ospedali per un trapianto contribuendo così a salvare vite umane». La commissione non è stata necessaria nel caso della cornea, perché per il prelievo non è richiesta l’autorizzazione mentre serve la certificazione della bontà dell’organo che può mediamente essere conservato circa una settimana.

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