Si chiude a Desenzano «Kid Screen», il seminario internazionale sul cinema per ragazzi, l’educazione ai media e a una sana alimentazione che – affrontando tematiche di grande impegno e attualità – ha ribadito anche in riva al Garda il suo valore come luogo di riflessione e formazione. E se i circa 120 partecipanti, provenienti da dodici Paesi europei ed extraeuropei – America, Canada, Francia, Germania, Belgio, Italia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Grecia, Svizzera, Danimarca – hanno discusso nei tre giorni sul significato del cibo, del suo «valore» nel nucleo familiare, dell’uso del cibo nel cinema e nei media, del rapporto diretto tra quello che si mangia, l’autostima e la consapevolezza del proprio corpo da parte dei ragazzi e delle ragazze, questi ultimi si sono dati da fare per raccontare sé stessi e il cibo attraverso una «cinque giorni» di laboratori condotti dall’associazione belga Piazza dell’Arte. All’insegna della massima creatività 100 ragazzi della scuola media inferiore «Trebeschi-Catullo» di Desenzano si sono scatenati alla ricerca di immagini, suoni, colori e prodotti che fornissero loro stimoli e spunti adatti a confluire nello spettacolo finale che si terrà oggi 9 novembre, dalle ore 15.30 alle 17.30, nel teatro San Michele di Rivoltella. L’ingresso è libero. Lo spettacolo si annuncia inusuale: lo è il suono ricercato e prodotto a partire dagli utensili che si trovano in cucina, lo sono le forme di formaggio che diventano «soggetti» di video digitali, lo sono i pomodori, il pane, la bresaola e i piatti che compongono l’architettura dei costumi dei ballerini che danzeranno intorno e sopra una tavola apparecchiata. Ma lo spettacolo dal titolo «Io sono ciò che mangio» riserva molte sorprese visive, tattili e «golose».
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