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La beata non conquista gli alpini

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Cam­bio di nome per piaz­za Mon­u­men­to di Castel­let­to, con coda polem­i­ca. Ques­ta mat­ti­na, dopo la mes­sa delle 10,30 cel­e­bra­ta da don Bruno Fasani, diret­tore di Verona Fedele , il piaz­za­le che ha al suo cen­tro il mon­u­men­to ded­i­ca­to agli eroi del­la pri­ma guer­ra mon­di­ale ver­rà inti­to­la­to a madre Maria Domeni­ca Man­to­vani, procla­ma­ta in aprile Bea­ta da Gio­van­ni Pao­lo II. Ma ques­ta scelta lì per lì non è piaci­u­ta agli , che si sono sen­ti­ti portare via il luo­go in cui ono­ra­no i Cadu­ti. Dopo il chiari­men­to con l’am­min­is­trazione la vicen­da è rien­tra­ta, ma qualche delu­so rimane, anche se non vuole rov­inare la fes­ta per la Bea­ta che, è opin­ione di tut­ti, meri­ta questo tipo di trib­u­to. Il nome del­la cofon­da­trice del­l’Is­ti­tu­to delle Pic­cole suore del­la Sacra Famiglia rimar­rà dunque a imper­it­u­ra memo­ria nel salot­to all’aper­to del pic­co­lo cen­tro. La deci­sione di dedi­care un ango­lo pres­ti­gioso del paese alla reli­giosa è sta­ta assun­ta dal­la giun­ta (che ne ha com­pe­ten­za), per ren­dere onore alla suo­ra che insieme al Beato don Nascim­beni ha fat­to molto per la popo­lazione del­l’al­to lago in tem­pi in cui la povertà era la con­dizione di molti. Ma se tut­ti, o qua­si, in paese sono d’ac­cor­do sul­la deci­sione di ricor­dare con l’in­ti­to­lazione di una piaz­za la Bea­ta Maria Domeni­ca Man­to­vani, c’è chi non ha man­ca­to di dis­sentire sul­la scelta del luo­go. Più che di una polem­i­ca, in realtà, si trat­ta del­la pau­ra di man­care di rispet­to nei con­fron­ti del mon­u­men­to ai Cadu­ti, ai quali la piaz­za è ded­i­ca­ta più per asso­ci­azione d’idee (la pre­sen­za del mon­u­men­to) che per reale isti­tuzione. «Uffi­cial­mente la piaz­za non è mai sta­ta inti­to­la­ta ai Cadu­ti ver­so i quali l’am­min­is­trazione ha il mas­si­mo rispet­to e ricor­do come pro­va la cura costante del luo­go», affer­ma il sin­da­co Gio­van­ni Zap­palà in rispos­ta a un foglio cir­co­la­to nei giorni scor­si nei locali del paese. «Se abbi­amo una col­pa è quel­la di aver difet­ta­to in una cap­il­lare comu­ni­cazione sul­l’in­ten­zione di scegliere il pos­to più pres­ti­gioso di Castel­let­to per ricor­dare la Bea­ta. Tut­to qui». Il pri­mo cit­tadi­no ci tiene a chi­ud­ere la polem­i­ca con il diret­ti­vo degli alpi­ni di Castel­let­to. «Pote­vano almeno chieder­ci un con­siglio», affer­ma sen­za ani­mo polemi­co Ger­mano Ver­nesoni, atten­to a non rov­inare la fes­ta in onore del­la Bea­ta. Meno con­ciliante, invece, il trentaset­tenne alpino Wal­ter Tro­coni (che non è iscrit­to all’Ana): «È gius­to inti­to­lare un luo­go a madre Domeni­ca Man­to­vani, ma per­ché pro­prio lì, in un pos­to da sem­pre ded­i­ca­to ai Cadu­ti?»

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