Home Attualità La promessa di Maroni«Torna la motovedetta»

La promessa di Maroni«Torna la motovedetta»

«Faremo una conferenza interregionale sulla sicurezza del lago di Garda per stabilire, entro la fine di ottobre, numeri, cifre e necessità del bacino lacustre più grande d’Italia. Ci saranno esponenti delle Regioni, delle Province e dei Comuni, così stabiliremo cosa serve e come intervenire. Al ministero interessa l’intero Garda, non solo la sponda veronese del lago». Con questa proposta ha risposto, ieri alle 13 nell’ufficio del sindaco di Verona Flavio Tosi il ministro dell’interno, Roberto Maroni, alle richieste del primo cittadino di Brenzone, Giacomo Simonelli accompagnato dall’assessore Davide Benedetti, del sindaco di Torri Giorgio Passionelli e dei due assessori di Malcesine Rocco Testa e Carlo Chincarini. Lo studio di Tosi pullulava di politici e di rappresentanti delle forze dell’ordine, segno che le proteste per la soppressione del servizio della motovedetta dell’alto Garda hanno fatto breccia. Seduti al tavolo c’erano infatti anche una rappresentanza dei Carabinieri, il Prefetto e il questore di Verona.Il provvedimento del Comando generale dell’Arma, datato 22 dicembre 2007 e attuato i primi di gennaio 2008, aveva dato il via alla «razionalizzazione del servizio navale dell’Arma» in tutta Italia. In pratica erano state soppresse motovedette di dieci compagnie di Carabinieri sparse in tutta Italia, compresa quella di Caprino, da cui di fatto dipende la motovedetta di Torri. Oltre a questa è stata soppressa anche la motovedetta di Gargnano, della compagnia di Salò così, di fatto, l’alto Garda è oggi privo di ogni controllo di polizia. L’unica motovedetta in servizio è quella di Peschiera troppo lontana dall’alto lago.«Abbiamo rappresentato tutto il nostro disagio al ministro», hanno spiegato Giacomo Simonelli e l’assessore Davide Benedetti. In oltre una quarantina di minuti Maroni ha avuto un faccia a faccia con i rappresentanti politici di circa 10mila residenti dei tre paesi e di centinaia di migliaia di ospiti e turisti che, da maggio a ottobre, affollano l’alto lago. «Da gennaio combattiamo contro questa decisione ingiusta e inconcepibile», ha proseguito Simonelli, «e finalmente l’abbiamo potuto dire di persona a Maroni».Visto che le lettere di protesta e le richieste di rivedere questa decisione erano rimaste però del tutto inascoltate, almeno fino a quando Flavio Tosi non ha convocato ieri il ministro Maroni, gli esponenti dell’alto Garda il 9 agosto scorso si erano addirittura messi in mutande con tanto di fascia tricolore sulla spalla destra per protesta, a fianco della motovedetta dei Carabinieri al porto di Torri. «La decisione dell’Arma», hanno ribadito ieri i sindaci al ministro, «ci ha lasciati in mutande sul fronte della sicurezza lacustre». «La conferenza interregionale», ha detto Simonelli, «ci può stare bene, a patto che poi si arrivi al risultato. Noi, un altro anno come questo cioè senza controlli efficaci nè il pattugliamento sotto costa da parte dei militari, non lo vogliamo fare». «La Regione», ha ribadito Benedetti, «grazie alla disponibilità espressa dall’assessore alla sicurezza Massimo Giorgetti è disposta a pagare tutte le spese per il ripristino del servizio. Non serve molto altro».Più critico del collega di Brenzone ma sulla stessa linea il sindaco di Torri. Passionelli ha detto: «Il ministro Maroni è simpatico ed è stato un piacere incontralo. Però mi aspettavo risposte più concrete. Bene a una conferenza interregionale e, anzi, propongo che si svolga in ottobre a Torri, sede della motovedetta soppressa. Però una risposta più precisa me la aspettavo». Secondo Passionelli insomma, «visto che avevamo scritto da mesi e protestato, avrei gradito almeno una rassicurazione, se non una certezza sul ripristino del servizio dei Carabinieri di Torri. A noi basterebbe riavere ciò che c’era: se poi arriverà qualcosa in più, tanto meglio. C’è un problema di sicurezza e di controlli di polizia giudiziaria a beneficio di subacquei, bagnanti, titolari di imbarcazioni. Maroni era molto attento e ha voluto conoscerne i dettagli. Vedremo se manterrà l’impegno preso, visto che ha detto che gli uomini per riprendere il servizio ci sono. Ma io allora aggiungo che c’è già anche la motovedetta: è ormeggiata nel porto di Torri e in disarmo da oltre 8 mesi».

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