. A mettere in acqua un vecchio e grosso motoscafo, all’epoca, erano stati proprio gli scomparsi Ivano e Doriano Salaorni, zio e nipote a cui oggi il gruppo di Torri è intitolato. La domanda di contributo era stata fatta nel settembre del 2007 e ora, con lo scorrimento delle graduatorie del bando, la Regione è arrivata al quarto ed ultimo riparto di fondi. A Torri sono stati destinati 36 mila e 48 euro. «L’imbarcazione sarà di proprietà del comune ma a disposizione sia della protezione civile che della polizia locale», ha proseguito Tenca. «In questo modo potremo far fronte alle emergenze in acqua, alla vigilanza e ai controlli mirati contro l’abusivismo delle boe». Lo stesso comandante, oltre al suo vice, Paolo Loncrini, è munito di patente nautica, come pure alcuni volontari della protezione civile. Questo dovrebbe facilitare la scelta dell’imbarcazione, senza porre vincoli particolari alla stazza dello scafo o alla potenza dei motori. In municipio hanno già alcuni preventivi in mano. «Faremo una gara», ha detto Tenca, «e, forse entro la fine dell’estate, potremmo anche riuscire ad avere la nuova imbarcazione». Che potrebbe essere un gommone lungo 7 metri e mezzo e largo 2.90, con un motore molto potente e la capacità di trasportare fino a 24 persone. Il posto nel porto è rimasto riservato in tutti questi anni in attesa del ritorno dell’imbarcazione della protezione civile.