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“Lavorerari per abbellire la mia casa”: Il 18 settembre al Vittoriale apre un nuovo Museo dedicato a Gian Carlo Maroni

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Sarà una lun­ga gior­na­ta di fes­ta quel­la che pren­derà il via alle 11.30 di saba­to 18 set­tem­bre, inti­to­la­ta con le parole di all’ar­chitet­to Gian Car­lo Maroni, all’inizio di quel­lo che si riv­el­erà un sodal­izio artis­ti­co lun­go una vita.

Al cen­tro del­la gior­na­ta, infat­ti, per con­clud­ere le moltissime inizia­tive a cel­e­brazione del cen­te­nario dan­nun­ziano, ci sarà l’in­au­gu­razione del nuo­vo del­la San­ta Fab­bri­ca Gian Car­lo Maroni, nel­la vil­la che fu la res­i­den­za del­l’ar­chitet­to all’in­ter­no del Vit­to­ri­ale, il Casseret­to. Un nuo­vo museo per­ma­nente, ded­i­ca­to alla vita pri­va­ta e alla vita di cantiere del­l’ar­chitet­to, sovrin­ten­dente e artefice del Vit­to­ri­ale — la ‘San­ta Fab­bri­ca’, come la rinom­inò d’An­nun­zio, in con­tin­ua evoluzione. Seg­re­tario, arreda­tore, ambas­ci­a­tore pres­so politi­ci e per­son­al­ità del­la cul­tura, vero e pro­prio fac­to­tum, con­fi­dente e soprat­tut­to ami­co, Maroni con­sacrò la sua vita al Vit­to­ri­ale, dove real­iz­zò imp­rese avan­guardis­tiche come il rimon­tag­gio del ponte di coman­do del­la Nave Puglia sul­la col­li­na sovras­tante la res­i­den­za dan­nun­ziana. I mate­ri­ali ora esposti nel nuo­vo museo sono inedi­ti prove­ni­en­ti da una collezione pri­va­ta, tra questi: una doc­u­men­tazione fotografi­ca che com­prende anche scat­ti inedi­ti di d’An­nun­zio e Maroni al Casseret­to; i lib­ri con le dediche del Coman­dante; i foulard in seta con i mot­ti dan­nun­ziani più cele­bri; la cosid­det­ta “stof­fa araldica” real­iz­za­ta da Gui­do Marus­sig con lo stem­ma di Principe di Mon­tenevoso; gli abiti di Gian Car­lo Maroni, i suoi ogget­ti per­son­ali e di lavoro. E anco­ra, i plas­ti­ci di alcune opere prog­et­tate e real­iz­zate, come il teatro all’aper­to, il Mau­soleo, Schi­fa­mon­do, il tut­to correda­to da un appa­ra­to icono­grafi­co in grande parte mai vis­to.

Oltre all’o­mag­gio al pro­prio artefice e costrut­tore, nel­l’an­no del cen­te­nario il Vit­to­ri­ale vuole cel­e­brare un’al­tra figu­ra cen­trale nel­la vita di d’An­nun­zio: nel­l’oc­ca­sione offer­ta dal­la con­comi­tan­za con i 700 anni dal­la morte, la mostra Dante e d’An­nun­zio cele­br­erà il fil rouge che unisce due tra i più gran­di espo­nen­ti del­la sto­ria let­ter­aria ital­iana: orga­niz­za­ta in col­lab­o­razione con l’Is­ti­tuzione Classense di Raven­na e cura­ta da , pres­i­dente del­la Fon­dazione Il , e da Benedet­to Gugliot­ta, respon­s­abile del­l’Uf­fi­cio tutela e val­oriz­zazione del­la Bib­liote­ca Classense, la mostra rac­con­ta, con ogget­ti uni­ci e stra­or­di­nari, episo­di del lun­go e com­p­lesso rap­por­to tra il Vate e il Som­mo Poeta. Saran­no in mostra anche i tre gran­di sac­chi pieni di allo­ra che d’An­nun­zio inviò per la tom­ba di Dante nel 1921: per l’oc­ca­sione il pres­i­dente Guer­ri ha fat­to real­iz­zare pic­coli sac­chi iden­ti­ci, che ver­ran­no riem­pi­ti con alloro del Vit­to­ri­ale e mes­si in ven­di­ta.

Non mancherà l’arte con­tem­po­ranea, con la mostra Gold­watch di Velas­co Vitali, sto­ria per immag­i­ni dei giorni di reclu­sione del­la pri­mav­era 2020, nar­rati e dip­in­ti fra le mura di un gia­rdi­no: angoli di natu­ra ripresi dal vero giorno dopo giorno, men­tre la veg­e­tazione pro­cede­va all’e­s­plo­sione pri­maver­ile incu­rante di un momen­to in cui le ore diveni­vano tutte uguali e lo spazio assume­va una nuo­va dimen­sione, forzata­mente inti­ma. Anco­ra, nuove opere donate: l’Atle­ta sedu­to di Ettore Gre­co, la Mate­ria poet­i­ca di Lui­gi Roc­co D’Al­imonte, il bus­to di Gabriele d’An­nun­zio di Gabriele Vic­ari e il ritrat­to di Maroni di Maroni real­iz­za­to da Mau­ro Popone­si.

Infine, alle 19.30 il XII Pre­mio del Vit­to­ri­ale: riconosci­men­to annuale isti­tu­ito nel 2011 e fino­ra asseg­na­to, tra gli altri, a Umber­to Verone­si, Gior­gio Alber­tazzi, Alber­to Arbasi­no, Ric­car­do Muti, Piero Angela, Saman­tha Cristo­fore­t­ti e Ser­gio Castel­lit­to, il pre­mio va quest’an­no allo stori­co e acca­d­e­mi­co Ernesto Gal­li del­la Log­gia, a moti­vo del­la capac­ità di “appli­care, come pochi, la sua conoscen­za del­la sto­ria alla com­pren­sione del­l’at­tual­ità, anal­iz­zan­dola con la ric­chez­za di una mente lib­era da pregiudizi, ide­olo­gie e luoghi comu­ni”, come affer­ma la moti­vazione del pre­mio.

Anco­ra, il Pres­i­dente Guer­ri, a com­men­to del­la gior­na­ta di fes­ta: Era gius­to che anche ques­ta strate­gi­ca e bel­lis­si­ma parte del Vit­to­ri­ale fos­se mes­sa a dis­po­sizione dei vis­i­ta­tori che ven­gono a trovar­ci da tut­to il mon­do. Era gius­to ono­rare final­mente, nel­l’an­no del cen­te­nario, lo stra­or­di­nario artefice che al Vit­to­ri­ale ha dona­to tut­to se stes­so. L’I­talia adesso dispone di un nuo­vo museo, inte­so come luo­go pul­sante di vita e stu­di. Insom­ma, il virus non ci ha fer­mati, né ci spaven­ta il futuro, al quale guardiamo con ottimis­mo fat­ti­vo.

In atte­sa e a intro­duzione del­la gior­na­ta di fes­ta, ven­erdì 17 set­tem­bre alle ore 21, l’An­fiteatro del Vit­to­ri­ale ospiterà lo spet­ta­co­lo teatrale Clitemnes­tra, una riscrit­tura del mito ad opera di Luciano Violante che si muove tra anti­chità e pre­sente, prodot­ta dal Teatro Sta­bile d’Abruz­zo e mes­sa in sce­na per la regia di Giuseppe Dipasquale e l’in­ter­pre­tazione di Vio­la Graziosi.

 

 

 

 

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