giovedì, Giugno 1, 2023
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L’HRC Fascia d’Oro lancia la seconda edizione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari:

L’Historic Rac­ing Club Fas­cia d’Oro di Mon­tichiari archivia con suc­ces­so la pri­ma edi­zione del­la rie­vo­cazione del Cir­cuito Inter­nazionale di Bres­cia-Mon­tichiari e pre­sen­ta il prossi­mo appun­ta­men­to con la sto­ria delle auto e moto d’epoca.

La sec­on­da edi­zione è già fis­sa­ta: dal 12 al 15 set­tem­bre 2019 tornerà sulle strade del­la provin­cia bres­ciana il meglio del­la pro­duzione di auto e moto mon­di­ali del­la pri­ma metà del Nove­cen­to, per evo­care nuo­va­mente il pri­mo “Gran Pre­mio d’Italia”, che nel 1921 si dis­putò nell’area mon­te­clarense denom­i­na­ta Fas­cia d’oro sul cui Cir­cuito Inter­nazionale di Bres­cia-Mon­tichiari si sfidarono le mac­chine dei pio­nieri dell’automobilismo e del moto­ci­clis­mo ma anche i pri­mi temer­ari avi­a­tori.

L’edizione numero uno, orga­niz­za­ta dall’Hrc Fas­cia d’Oro con il patrocinio e il sosteg­no del Comune mon­te­clarense, si è svol­ta un mese fa, nel lun­go week­end dal 13 al 16 set­tem­bre a Mon­tichiari.

Appas­sion­ati e curiosi si sono entu­si­as­mati di fronte a una para­ta di auto eccezion­ali, che forse mai si sono viste tutte insieme. Alla parten­za era­no radunate, infat­ti, una quar­an­ti­na di vet­ture storiche dei marchi Bugat­ti, Lan­cia, Chiribiri, Diat­to, Alfa Romeo, Ansal­do, Ita­la, Amil­car, OM, Salm­son, Ral­ly, Alvis, Fiat: tutte auto di tipo sport o cor­sa costru­ite fino al 1930, e prove­ni­en­ti da varie par­ti d’Europa. Tra le autovet­ture pre­sen­ti, ricor­diamo in par­ti­co­lar modo la Diat­to 20S del 1924, di pro­pri­età di Cor­ra­do Lopresto; le Bugat­ti Tipo Bres­cia, chia­mate così dopo aver monop­o­liz­za­to il podio del­la cat­e­go­ria vet­turette del 1° Gran pre­mio d’Italia del 1921. Stu­pen­da e affasci­nante l’Alfa Romeo 6C 1750 SS Spi­der Zaga­to del 1929 di pro­pri­età di Mar­co Masi­ni, vet­tura dal pal­mares sporti­vo di asso­lu­to liv­el­lo (fu pilota­ta anche da Tazio Nuvolari in per­sona) con­ser­va­ta anco­ra con la ver­nice orig­i­nale. Un vero gioiel­lo! Non ci sono parole per descri­vere un altro tesoro ines­tima­bile: la Chiribiri Sport Spin­to di Ugo Isr­grò, pez­zo uni­co di rara bellezza!Davvero tante le mer­av­iglie schier­ate e tutte meritereb­bero di essere men­zione per il loro val­ore.

La man­i­fes­tazione

La pri­ma edi­zione del Cir­cuito Inter­nazionale di Bres­cia-Mon­tichiar­i2018 si è arti­co­la­ta su quat­tro gior­nate piut­tosto impeg­na­tive, dal 13 al 16 set­tem­bre: il giovedì ded­i­ca­to all’accreditamento e all’accomodamento delle vet­ture e degli equipag­gi, con una cena di ben­venu­to; il ven­erdì gior­na­ta tur­is­ti­ca per gli equipag­gi che han­no vis­i­ta­to Castel­laro Lagusel­lo, tra i “borghi più bel­li d’Italia” e pat­ri­mo­nio dell’Unesco, Vil­la Tac­coli Arrighi, res­i­den­za nobil­iare del March­ese Tac­coli e la Torre risorg­i­men­tale di San Mar­ti­no del­la Battaglia a Desen­zano. Sem­pre ven­erdì sera, spet­ta­co­lo teatrale al Teatro Gae­tano Bonoris di Mon­tichiari, per un “giro del mon­do in musi­ca” con la com­pag­nia “Il Magi­co Baule”. Saba­to, gior­na­ta clou, ha vis­to gli equipag­gi in azione per rie­vo­care con le loro vet­ture il Cir­cuito Inter­nazionale: dal­la mat­ti­na al tar­do pomerig­gio le auto­mo­bili del tem­po che fu han­no riper­cor­so le stesse strade, dove illus­tri piloti del pas­sato si sfi­darono in epiche com­pe­tizioni. Pas­sag­gio e arri­vo in piaz­za San­ta Maria (dove le auto sono rimaste esposte fino a domeni­ca mat­ti­na), men­tre nel­la ret­rostante piaz­za Trec­ca­ni si svol­gevano le prove di abil­ità gestite dagli appas­sion­ati e pro­fes­sion­ali ami­ci del Moto Club Flero. A coro­n­a­men­to del­la gior­na­ta si è tenu­ta la cena di gala nel­lo splen­di­do gia­rdi­no del Castel­lo Bonoris di Mon­tichiari, in cui si è svol­ta anche la cer­i­mo­nia di pre­mi­azione e dove è sta­ta sve­la­ta la stat­ua bronzea del­la Vit­to­ria Ala­ta, preziosa e fedele ripro­duzione di quel­la pre­sente sul Cir­cuito un sec­o­lo fa, sim­bo­lo del­la sportiv­ità bres­ciana.

La Vit­to­ria Ala­ta ora è espos­ta all’entrata del­la pres­ti­giosa sede del Comune di Mon­tichiari ed è accom­pa­g­na­ta da una tar­ga in ottone che riporterà tut­ti i nomi dei vinci­tori delle varie edi­zioni del Cir­cuito inter­nazionale. Il pri­mo vinci­tore, dell’edizione 2018, è l’equipaggio Brozzetti-Gan­dolfi, di Pescara, che ha parte­ci­pa­to e vin­to a bor­do di una OM 665 MM SS del 1930.

Cen­ni Stori­ci: il Cir­cuito Inter­nazionale e il Pri­mo Gran Pre­mio D’Italia

Nei pri­mi decen­ni del sec­o­lo scor­so, nel­la Fas­cia d’oro, un luo­go di brughiera, molto pianeg­giante nei pres­si di Mon­tichiari, alcu­ni bres­ciani aman­ti del­la veloc­ità idearono un cir­cuito su cui pote­vano com­petere esclu­si­va­mente i veicoli da cor­sa dei pio­nieri dell’automobilismo e del moto­ci­clis­mo, ma anche gli aerei dei pri­mi temer­ari avi­a­tori.

Det­tero così vita a com­pe­tizioni uniche in cui, sul­lo stes­so cir­cuito, gareg­gia­vano auto­mo­bili, moto­ci­clette e aerei, cre­an­do un vero e pro­prio auto-moto-aero­dro­mo, sul cui per­cor­so venne costru­i­ta una delle prime curve par­a­boliche del mon­do.

Qui corsero i piloti più famosi dell’epoca, come  Minoia, Moran­di, Cagno, Wag­n­er, Ralph de Pal­ma, Alfieri Maserati, Vin­cen­zo Lan­cia, Goux, Bor­di­no, Sivoc­ci, Enzo Fer­rari, Tazio Nuvolari, Fred­erich, Naz­zaro, Cam­pari, Maset­ti, De Viz­caya, Chas­sagne e la barones­sa Maria Antoni­et­ta Avan­zo.

Alle gare parte­ci­parono le più pres­ti­giose case auto­mo­bilis­tiche: lsot­ta Fras­chi­ni, Mer­cedes, Fiat, Alfa Romeo, Bal­lot (che vinse su ques­ta pista il Pri­mo Gran Pre­mio d’Italia), OM, Chiribiri e Bugat­ti, con la T13 da allo­ra chia­ma­ta “tipo Bres­cia”.

Ed è pro­prio su questo cir­cuito che nel 1921 per l’esattezza il 4 set­tem­bre, prese il via il pri­mo “Gran Pre­mio d’Italia”, vin­to dal francese Jules Goux, suc­ces­si­va­mente sposta­to a Mon­za per volon­tà di uno dei suoi fonda­tori che da Bres­cia si era trasfer­i­to pro­prio in Bri­an­za.

 

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