lunedì, Novembre 11, 2024
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Preoccupato il paese dopo che il demanio ha messo in vendita l’area adibita al noleggio delle imbarcazioni Il Comune si batterà per impedire l’alienazione dell’importante zona

L’onda della speculazione sul porto

L’area del Porto adibita al noleggio di imbarcazioni è uno dei tanti «gioielli» veronesi che il Demanio ha messo in vendita. Un boccone ghiotto che scatenerà l’appetito di privati ed enti pubblici che intenderanno avviarci un «business», traendo i relativi profitti dall’utilizzo che se ne farà. Il rischio più temuto dagli enti interessati è quello di vedersi sfuggire di mano manufatti di grande valore e di alto interesse pubblico. Proprio di recente un piano di vendite dell’agenzia del Demanio ha immesso sul mercato scaligero una serie di immobili, ma anche terreni e strade, che certamente interesseranno tanto i privati, quanto le rispettive Amministrazioni comunali. Si tratta di beni non ritenuti di interesse primario e che si sommeranno alle vendite derivanti dalla creazione della «Patrimonio» spa, la società del Ministero che gestirà beni storici e artistici del nostro paese. E tra i tanti immobili veronesi più accattivanti ai fini di un investimento s’inserisce proprio l’area di noleggio imbarcazioni del Porto di Peschiera. «Finora non c’è giunta ancora alcuna notizia certa, se non quelle apprese dai giornali », ha commentato subito il sindaco Bruno Dalla Pellegrina. «Una vicenda che ci riporta alla questione della Palazzina storica. Fu dimessa e messa in vendita. Poi, fortunatamente, fu tolta dall’elenco degli immobili vendibili che sarebbero stati sicuro oggetto delle più sfrenate speculazioni da parte dei soggetti interessati all’acquisto. Alla fine, la gestione del bene dismesso, confinato all’abbandono e all’incuria, fu concessa al Comune. Ora dobbiamo vederci chiaro anche su questo nuovo capitolo. Contatteremo immediatamente i diretti responsabili per quanto concerne la situazione dei beni demaniali della nostra provincia». Sulla questione s’è espresso anche il vice sindaco e senatore Umberto Chincarini con un’interrogazione al ministro dell’economia e delle finanze. «Già in precedenza l’agenzia del Demanio», scrive Chincarini, «aveva provato ad offrire al mercato una serie di beni immobili. Seguirono complessi ricorsi che, nella quasi totalità dei casi, costrinsero l’Amministrazione statale a revocare le aggiudicazioni. Sindaci di buona volontà aprivano con tale agenzia tavoli di discussione per veder aggiudicata al proprio ente la concessione di beni immobili dismessi dai ministeri utilizzatori. Ma senza risultato. In altre più recenti occasioni, finivano a privati aggiudicazioni a fronte di altre in istruttoria da anni». Chincarini chiede, tra l’altro, «quali siano realmente i beni messi in vendita e quali quelli adoperati da privati a fronte di un canone di utilizzo, pur in assenza di un definitivo atto concessorio». Dunque, l’intento dell’Amministrazione comunale è quello almeno di impedire l’alienazione di un’area che inevitabilmente diverrebbe oggetto di scontate speculazioni e che, al contrario, potrebbe invece essere aggiudicato e ceduto in concessione allo stesso Comune di Peschiera. Anche perché il rischio più forte che il Comune teme è quello di essere messo seriamente in crisi da una vendita vera e propria dello spazio portuale. «Potremmo non essere in grado di competere a fronte di una messa in vendita del bene», conferma i propri timori Dalla Pellegrina. «Certo, prima o poi, ci attendevamo che l’area, come i tanti altri beni di proprietà dello Stato, fosse dismessa. Ma una vendita vera e propria ci metterebbe davvero in crisi.»

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