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L’Osservatorio futuronel Palazzo della cultura

Si è svolto ieri a Salò, nella Sala dei Provveditori del Palazzo municipale, il convegno sulla meteorologia, organizzato in occasione dei 130 anni della nascita dell’Osservatorio e il 70° della morte di Pio Bettoni, il creatore e fondatore, direttore dal 1880 al 1936.Nel pomeriggio è stato presentato il libro di Miriam Foffa sul clima, frutto di rilevazioni quotidiane dal 1880 (ne abbiamo parlato venerdì, in una pagina speciale). Tra le autorità intervenute Giuseppe Colosio, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, ex Provveditorato agli studi.In mattinata Claudia Dalboni ha spiegato le prospettive future dell’Osservatorio, che si trova nella torre del complesso Santa Giustina, oggetto di un intervento di parecchi milioni di euro. Infatti è prevista la realizzazione dell’autosilo, di parcheggi privati, del Palazzo della cultura, di edifici residenziali e negozi, con la formula del project financing.In questi mesi il terrapieno dell’ex Collegio Civico, in via Brunati a fianco dell’oratorio e della fermata dei bus, è stato completamente svuotato. Il cantiere, costantemente monitorato dall’Ufficio tecnico, è gestito in maniera continuativa su tutti i fronti, in modo da evitare tempi morti.LE OPERE di contenimento finora eseguite (la zona è a rischio idrogeologico) hanno richiesto una lunga preparazione e numerose prove di taratura. Periodicamente si tengono riunioni di tecnici, sia per le opere speciali che per le strutture, aggiustando «in itinere» i particolari esecutivi.Entro i primi tre mesi del 2009 si avranno 181 box (privati) e 242 posti auto pubblici destinati alla sosta a rotazione, che la società «Costruzioni bresciane trentine», formata da tre imprese (Roda di Pontevico, Pavoni di Vobarno e Pasquazzo di Ivano Fracena) gestirà per 40 anni. Per il solo autosilo è stato firmato un contratto di otto milioni di euro più Iva del 10 per cento. Progetto architettonico di Alfredo Bigogno e Marcello De Carli.«Il complesso di Santa Giustina (chiesa e convento) venne costruito tra il 1578 e il 1624 dal Comune e dal conte Sebastiano Paride di Lodrone – ricorda la professoressa Dalboni -. I padri Somaschi lo utilizzarono fino al 1810, poi ospitò il Ginnasio, l’istituto tecnico, la scuola di avviamento e il Collegio Civico».L’OSSERVATORIO, dotato di termometri, barometri, pluviometri, evaporimetri, eliofanografi, anemometri, ecc., entrò nella torre campanaria nel 1877, e ha sempre fatto parte della rete nazionale. Per il settore meteo collabora con l’Ucea di Roma e, per i terremoti, con l’Istituto di geofisica e vulcanologia. Dal 2003 funziona una stazione con nove sensori elettronici, di proprietà dell’ Associazione culturale meteosismica salodiana, per misurare l’umidità, la radiazione solare, la pressione, le precipitazioni, la velocità e la direzione del vento, l’evaporazione.Ora la stazione, a causa dei lavori in corso, è stata provvisoriamente spostata a casa-Foffa. Altri due sensori sono collocati sul lago, presso la Canottieri, riguardanti la temperatura dell’acqua e i livelli. Nel 2005, sul colle di San Bartolomeo, è sorta la nuova stazione sismica. Sotto i portici del municipio c’è un video, con un bollettino sulle condizioni climatiche, aggiornato ogni ora.«Quando rientreremo – conclude Dalboni-, nei primi tre piani della torre collocheremo le attrezzature storiche, a cominciare dai sismografi che rilevavano le scosse verticali, orizzontali e quelle di terremoti lontani. Ci saranno poi i documenti e i dati raccolti. Al quarto piano metteremo la centralina elettronica, al quinto i sensori. Intendiamo riproporre anche l’ufficio di Pio Bettoni, con la scrivania, la stufa di maiolica e le suppellettili. Il museo farà parte del Palazzo della cultura, che raggrupperà tutte le raccolte salodiane. Ci auguriamo che diventi una testimonianza storica per l’intera collettività e per i turisti».

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