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Mercato, trasloco congelato

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La grande mag­gio­ran­za degli inter­venu­ti al dibat­ti­to riguardante il trasfer­i­men­to del mer­ca­to del saba­to sul lun­go­la­go (un centi­naio di per­sone), svoltosi nel­la sala del Cen­tro sociale «I pini» di Salò, ha det­to di no alla soluzione pro­pos­ta dal­l’Am­min­is­trazione comu­nale che, da parte sua, ave­va già deciso di far slittare il provved­i­men­to. L’in­con­tro con la popo­lazione è sta­to orga­niz­za­to dai con­siglieri di area Ppi, Ds, Fiamma tri­col­ore, Rifon­dazione e indipen­den­ti che, alle ultime elezioni, si sono pre­sen­tati frazionati. Così, nonos­tante il 60% di voti, han­no dovu­to inchi­nar­si al Polo, e dal giug­no ’99 sono in mino­ran­za. «Abbi­amo chiesto un dibat­ti­to pub­bli­co al sin­da­co , che invece lo ha tenu­to nel salone con­sil­iare coi soli negozianti del cen­tro stori­co, sen­za nem­meno esporre un annun­cio — è sta­to det­to -. Loro sono favorevoli al ritorno delle ban­car­elle sul lun­go­la­go, dopo che 13 anni fa ven­nero allon­tanate, per pot­er real­iz­zare la nuo­va passeg­gia­ta, e spostate in piaz­za­le Mar­tiri del­la Lib­ertà. Ma i dan­ni all’arredo (aiuole, pavi­men­tazione, piante) sareb­bero incal­co­la­bili. Non bisogna dimen­ti­care che, nel frat­tem­po, le cose sono cam­bi­ate, e molti dei 204 ambu­lan­ti han­no acquis­ta­to camion da 50 quin­tali». Qualche com­mer­ciante ha sostenu­to la tesi che non esistono rischi («sul lun­go­la­go ver­ran­no col­lo­cate le strut­ture leg­gere, i mezzi pesan­ti andran­no invece nel piaz­za­le del com­p­lesso Gas­paro e in piaz­za Bres­ciani, davan­ti all’ospedale»). Altri han­no affer­ma­to che il mer­ca­to è un cor­po sep­a­ra­to («la gente arri­va in macchi­na, parcheg­gia il più vici­no pos­si­bile, acquista e se ne va»), di con­seguen­za sarebbe oppor­tuno spostar­lo in posizione più cen­trale. Moltissi­mi, invece, i con­trari. «Il dis­cor­so del mer­ca­to meri­ta una visione di insieme — ha affer­ma­to Giampao­lo Comi­ni, pre­side di scuo­la media, ex asses­sore sia in munici­pio che a Palaz­zo Bro­let­to -. Stupisce che i negozianti non abbiano det­to nul­la quan­do l’at­tuale Ammin­is­trazione comu­nale ha deciso di con­cedere la trasfor­mazione del­l’ex calza­tu­rifi­cio in un cen­tro com­mer­ciale da 4.200 metri qua­drati, elim­i­nan­do la pos­si­bil­ità di real­iz­zare in quel­la zona un polo di servizi (col Palaz­zo munic­i­pale, gli uffi­ci, ecc.). Ora sosten­gono che lavor­ereb­bero di più spo­stan­do le ban­car­elle in pieno cen­tro stori­co!». Ser­gio Sci­oli, coor­di­na­tore del­la Margheri­ta: «La mag­gio­ran­za non indice assem­blee pub­bliche, e i prob­le­mi (pen­so alla ques­tione del cam­po di cal­cio Amadei, al Pir di via Brunati, ecc.) pas­sano sul­la tes­ta dei cit­ta­di­ni. Trasfer­en­do­lo dal­la zona del teatro fino al Carmine, il mer­ca­to sarà spezzetta­to, e l’arredo urbano mal­trat­ta­to. Pos­si­bile che in com­mis­sione siano state pre­sen­tate appe­na due soluzioni: o sul lun­go­la­go o a Cunet­tone?». Attilio Maroni, negoziante dis­si­dente: «E’ illu­so­rio pen­sare di risol­vere così i nodi e le dif­fi­coltà del com­par­to com­mer­ciale. Occorre allun­gare la sta­gione tur­is­ti­ca, tenen­do aper­to d’in­ver­no (mi riferisco in par­ti­co­lare agli eser­centi), stu­dian­do pac­chet­ti pro­mozion­ali per la Baviera e le cit­tà ital­iane (offren­do ad esem­pio una cena omag­gio a chi trascorre il week end da noi), pun­tan­do sul­l’alles­ti­men­to di strut­ture lim­i­tate (come le casette natal­izie). «I cli­en­ti che ven­gono a Salò escla­mano: ah, che bel­lo passeg­gia­re sul lun­go­la­go! E noi vogliamo rov­inarlo con quat­tro ore di mer­ca­to. A mio giudizio è più impor­tante e urgente aumentare i parcheg­gi, in modo da accedere comoda­mente in auto­mo­bile, e trovare un pos­to machi­na». Qual­cuno ha sostenu­to che non si avverte la neces­sità di pren­dere una rap­i­da deci­sione: l’in­ter­ven­to del­la pro­pri­età (gli Odoli­ni del­la Ital­mark) nel­l’ex calza­tu­rifi­cio, che tra l’al­tro porterà alla costruzione di un piano sot­ter­ra­neo nel piaz­za­le Mar­tiri, dove ora si tro­va il mer­ca­to del saba­to, è sta­to approva­to a liv­el­lo locale, ma deve ottenere ulte­ri­ori autor­iz­zazioni. Vin­cen­zo Zam­bel­li, Rena­to Cobel­li, Gian­lui­gi Pez­za­li e gli altri espo­nen­ti di mino­ran­za han­no illus­tra­to il loro prog­et­to, che prevede la sis­temazione dei banchi lun­go la stra­da par­co, tra il vec­chio e il nuo­vo sta­dio, incluse alcune appen­di­ci lat­er­ali. L’ipote­si è sta­ta giu­di­ca­ta «facil­mente prat­i­ca­bile, per nul­la cos­tosa e la meno dan­nosa per la cir­co­lazione e i res­i­den­ti». Emilio Comi­ni, indus­tri­ale dol­cia­rio (Cedrin­ca, Felet­ti), altro ex asses­sore: «Gli inter­es­si in bal­lo sono diver­si: i cit­ta­di­ni di Salò e dei pae­si vici­ni che van­no a fare la spe­sa; gli ambu­lan­ti (che han­no det­to di no al trasfer­i­men­to sul lun­go­la­go in un’assem­blea svoltasi nel­la sede del­la Con­fe­ser­centi, in cit­tà, ndr); i tito­lari di bar, ris­toran­ti e negozi, ecc. «Com­pi­to di un’Am­min­is­trazione comu­nale è di trovare la soluzione migliore. Tornare sul lun­go­la­go, a dis­tan­za di 13 anni, è invece una non soluzione. Sì all’idea del­la stra­da par­co. Io, però, sug­gerirei di col­lo­care una parte delle ban­car­elle alle Rive. La pre­sen­za del­l’ac­qua e di una cor­nice adegua­ta rap­p­re­sen­ta sem­pre un fas­ci­no per i tur­isti».

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