sabato, Aprile 20, 2024
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Sulla provinciale 118 il Comune di Riva ha avviato la costruzione di un percorso ciclopedonale di importanza strategica. Matteotti: «Le piste periferiche tra cento giorni saranno collegate»

Mezzo chilometro in più per chi pedala

Tra cento giorni un lungo tratto della strada provinciale 118 (la cosiddetta «San Giorgio», diventata l’arteria di massimo scorrimento dei veicoli delle industrie e dell’artigianato sull’asse Riva-Arco) non sarà più un incubo per i pedoni e soprattutto per le biciclette, che quell’arteria devono necessariamente percorrere per immettersi nella rete delle «piste ciclabili» della piana benacense. La ditta Edilbaldo, vincitrice dell’appalto, realizzerà infatti un «percorso protetto» sul lato ovest della provinciale, precisamente nei 545 metri compresi tra casa Versini (l’incrocio via Zandonai e via Maso Belli) e la stradina di confine tra il territorio rivano e quello arcense (l’incrocio con via monte Brione). Il lavoro costerà circa 300mila euro.La nuova pista ciclabile è stata illustrata ieri mattina da un vicesindaco Pietro Matteotti particolarmente soddisfatto («Riva ha fatto la sua parte; ora tocca ad Arco proseguire la messa in sicurezza della 118»), dal progettista geometra Bruno Ghisi e dal capo dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegner Sergio Pellegrini, che si sono soffermati sui dettagli tecnici.Si è così appreso che la ciclabile, scorrendo sul lato ovest di una strada particolarmente trafficata, sarà piuttosto larga (non meno di 220 centimetri) e soprattutto protetta da un robustissimo parapetto in ferro: lo stesso che fa da barriera per le biciclette sulla litoranea Riva-Torbole.Il lavoro, come abbiamo detto, inizierà in questi giorni. Ma l’Edilbaldo, prima ancora di tracciare il nuovo percorso per le bici, si occuperà dell’interramento sul lato opposto di un ramale del metanodotto. Molto opportunamente, infatti, il Comune ha perfezionato un accordo con l’Ags ed ha colto il classico piccione con una fava: cantiere aperto per la ciclabile, ma anche per offrire il metano a tutta la zona, che finora era sprovvista.Subito dopo aver operato sul lato est, l’Edilbaldo – con la direzione lavori di Ghisi – predisporrà il percorso ciclo-pedonale ad ovest. Non c’è stato bisogno, peraltro, di nessun esproprio: la larghezza della sede stradale è tale che quanto verrà rosicchiato ad una corsia dalla ciclabile (ad ovest), verrà recuperato sul versante opposto accostando maggiormente la corsia ai muri di confine degli appezzamenti agricoli della zona. «Con questa nuova pera – ha spiegato il vicesindaco Matteotti – si chiude un importante anello per chi usa la bicicletta. A sud, infatti, la pista si innesta nel sistema delle ciclabili provenienti da Sant’Alessandro, dal Brione e dal Grez; a nord si raccorda con la stradina di confine che porta verso San Nazzaro».

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