Home Attualità Parco del Garda: la Provincia pensa a tutela e sviluppo

Parco del Garda: la Provincia pensa a tutela e sviluppo

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La tutela del­l’area col­linare del bas­so Gar­da pas­sa soprat­tut­to attra­ver­so una piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale che sia rispet­tosa delle carat­ter­is­tiche uniche di quest’area, fra le più pre­giate non solo a liv­el­lo provin­ciale. La stra­da, dunque, è quel­la di un pro­gram­ma di svilup­po inte­gra­to che per­me­t­ta di rag­giun­gere un adegua­to e real­is­ti­co gra­do di tutela, di con­cer­to con i Comu­ni. Una stra­da che viene indi­ca­ta nel Piano ter­ri­to­ri­ale di coor­di­na­men­to, che è sta­to illus­tra­to ven­erdì sera a Desen­zano dal­l’asses­sore provin­ciale Maria Stel­la Gelmi­ni, pre­sen­ti alcu­ni sin­daci e ammin­is­tra­tori del bas­so lago, il pres­i­dente del­l’Azien­da spe­ciale , Gui­do Maru­el­li, e i ver­ti­ci del­la e del­l’As­so­ci­azione alber­ga­tori. Sec­on­do l’asses­sore Gelmi­ni, il sug­ges­ti­vo prog­et­to sul tap­peto in questi mesi di un grande Par­co delle colline garde­sane — nato dal­la «base», delle asso­ci­azioni, per fer­mare la con­tin­ua espan­sione del cemen­to -, si annun­cia dif­fi­cil­mente real­iz­z­abile per la neces­sità di met­tere d’ac­cor­do ben 41 comu­ni di tre province e due regioni. Un’im­pre­sa. Più per­cor­ri­bile, invece, sec­on­do l’asses­sore, la stra­da indi­ca­ta dal­la Provin­cia attra­ver­so il Piano ter­ri­to­ri­ale, che prevede un svilup­po sosteni­bile, «superan­do la cron­i­ca sep­a­ratez­za fra la piani­fi­cazione di svilup­po sem­pre più inva­si­va e la tutela pae­sis­ti­co ambi­en­tale trop­po spes­so autono­ma. Il Piano ter­ri­to­ri­ale mira a portare ele­men­ti di qual­ità nei pro­ces­si di trasfor­mazione ed assume quin­di la valen­za di un prog­et­to cul­tur­ale di ampio respiro, che deve reg­is­trare la parte­ci­pazione non solo del­la Provin­cia, ma anche delle ammin­is­trazioni comu­nali e delle asso­ci­azioni di cat­e­go­ria (alber­ga­tori, com­mer­cianti)». Una svol­ta di piani­fi­cazione, è un po’ questo il suc­co del dis­cor­so, che con­cen­tri ad esem­pio le aree indus­tri­ali, che freni l’e­s­plo­sione edilizia delle sec­onde case e il molti­pli­car­si sel­vag­gio delle strut­ture com­mer­ciali. Sen­za dimen­ti­care le vie di comu­ni­cazione, ad esem­pio il dis­cus­so prog­et­to del­l’Al­ta Capac­ità fer­roviaria che, sec­on­do la Provin­cia, dan­neg­gia forte­mente le colti­vazioni del Lugana. Come ha assi­cu­ra­to l’asses­sore Gelmi­ni, c’è però un impeg­no a risol­vere il prob­le­ma con una mod­i­fi­ca del trac­cia­to. La svol­ta avver­rà con il cam­bio di com­pe­ten­ze sul­l’ap­provazione dei piani rego­la­tori dei comu­ni: saran­no gli stes­si enti locali a varare gli stru­men­ti urban­is­ti­ci, pre­via ver­i­fi­ca del­la com­pat­i­bil­ità con il Piano ter­ri­to­ri­ale di coor­di­na­men­to. La pal­la delle deci­sioni passerà dunque dal­la Regione alla Provin­cia, sul­la base del prin­ci­pio del­la devoluzione dei poteri, ma comunque all’in­ter­no di un’ot­ti­ca di tutela e di svilup­po equi­li­bra­to del ter­ri­to­rio.

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