Il pesce di lago ha incontrato lo spumante Berlucchi. Il… matrimonio è stato celebrato al ristorante «Gardesana» di Torri del Benaco, sulla sponda veronese. Dopo un assaggio nella sala del museo del castello scaligero, gli chef Isidoro Consolini, Flavio Tagliaferro e Rodolfo Zane, bresciano di Tignale, hanno proposto piatti abbinati alle «bollicine» della Franciacorta: cuvée imperiale brut e max rosè, Cellarius, ecc. Paolo Ziliani, della Berlucchi, ha spiegato come il primo vino sia formato «da un Chardonnauy con sentore di frutta e un Pinot nero capace di dare la struttura», e il Cellarius sia invece «una riserva particolare, il risultato di tre vitigni, composti in modo diverso, con una maturazione di 36 mesi, a contatto coi lieviti. Rispetto al brut, ha una vena di maggiore rotondità». Angelo Peretti, il giornalista dell’Associazione «I ghiottoni» che ha guidato la serata, ha illustrato le caratteristiche dei vari abbinamenti. «Lo spumante pulisce la bocca senza far uscire la puzza del pesce crudo. Nel caso del filetto di luccio, regala una situazione di morbidezza. I bigoli? Un tipo di pasta con le olive. Come fossero spaghetti al torchio, uniti al peperoncino, alla sarda e ai fagiolini». Con pennellate colorite, Peretti ha parlato di una serie di curiosità culinarie. Enrico Mario Monese ha spiegato l’attività della cooperativa pescatori, di cui è presidente. Da un anno, con una lavorazione artigianale, trasforma in filetti una parte del pescato. E da qualche mese collabora col Museo d’acqua dolce di S.Feliciano, sul Trasimeno, per studiare nuove linee di commercializzazione del prodotto. Gli onori di casa li ha fatti Giuseppe Lorenzini. Il suo albergo, situato nel porto di Torri, è uno più prestigiosi del Garda. Ha ospitato, tra gli altri, il re Juan Carlos di Spagna, Carlo d’Inghilterra, gli attori Vivien Leight e sir Lawrence Olivier. Tra i presenti, lo storico Giorgio Vedovelli.