Home Attualità  Piano di monitoraggio per gli odori molesti sul territorio comunale

 Piano di monitoraggio per gli odori molesti sul territorio comunale

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Alla luce delle numerose seg­nalazioni per­venute da parte dei cit­ta­di­ni di Lona­to del Gar­da, già dal­l’inizio del 2018, l’am­min­is­trazione Tar­dani ha man­i­fes­ta­to inter­esse a real­iz­zare un piano di mon­i­tor­ag­gio degli odori molesti sul ter­ri­to­rio comu­nale con la final­ità di indi­vid­uare quali pro­ces­si pro­dut­tivi del com­pren­so­rio pos­sono creare dis­tur­bo ai cit­ta­di­ni res­i­den­ti.

Sono state con­tat­tate le aziende spe­cial­iz­zate nel set­tore, che han­no pro­pos­to diverse tipolo­gie di mon­i­tor­ag­gio. Nel­lo scor­so mese di agos­to è sta­ta indi­vid­u­a­ta l’azien­da Osmotech Srl, in gra­do di fornire la miglior tec­ni­ca di mon­i­tor­ag­gio per il caso speci­fi­co di Lona­to. Tra set­tem­bre e novem­bre sono sta­ti ese­gui­ti dei sopral­lu­oghi con i tec­ni­ci del­la stes­sa dit­ta per val­utare la fat­tibil­ità del­la pro­va.

Il mon­i­tor­ag­gio è così defini­to dal­la nor­ma­ti­va UN EN 16841–1:2017 “Odor Field Inspec­tion” per la quale la Osmotech è accred­i­ta­ta. Ques­ta nor­ma descrive la val­u­tazione degli odori in cam­po da parte di “annusatori” selezionati. Si trat­ta di una tec­ni­ca che con­siste nel­la costruzione di una griglia vir­tuale sul ter­ri­to­rio intorno agli impianti, i cui pun­ti di inter­sezione rap­p­re­sen­tano i siti di misura da parte dei val­u­ta­tori selezionati; ogni giorno, in orari diver­si, gli annusatori rag­giun­gono i siti di misura e val­u­tano la pre­sen­za di odori ricon­ducibili agli impianti in esame.

Data la novità del meto­do di anal­isi, l’u­ni­co rifer­i­men­to è cos­ti­tu­ito dal­la cita­ta nor­ma tec­ni­ca UNI EN 16841–1:2017 Odor Field Inspec­tion. Tale nor­ma descrive inoltre i cri­teri di accetta­bil­ità degli odori per­cepi­ti con i quali è pos­si­bile deter­minare la toller­a­bil­ità delle esalazioni emesse dai pro­ces­si pro­dut­tivi: gli odori non devono super­are la fre­quen­za di percezione del 10% in aree urbane e del 15% in aree indus­tri­ali o agri­cole.

In par­ti­co­lare, come accen­na­to, la deter­mi­nazione del­l’odore in aria ambi­ente medi­ante indagine in cam­po è una nor­ma euro­pea, recepi­ta in Italia nel gen­naio 2017 come UNI EN 16841 con il nome appun­to di “Odor Field Inspec­tion”. Essa for­nisce un insieme di istruzioni per la mis­urazione del­l’e­s­po­sizione olfat­ti­va in aria ambi­ente entro un’area di indagine, medi­ante mem­bri di un grup­po di pro­va for­ma­to da per­sone qual­ifi­cate, per una dura­ta suf­fi­cien­te­mente lun­ga affinché l’indagine sia rap­p­re­sen­ta­ti­va delle con­dizioni mete­o­ro­logiche annu­ali del sito.

La pro­va, del­la dura­ta di sei mesi, con­sente un’e­lab­o­razione sta­tis­ti­ca delle seg­nalazioni dei val­u­ta­tori, e pro­duce delle mappe con curve di fre­quen­za per ogni tipolo­gia di odore per­cepi­to.

Sec­on­do una metodolo­gia giuridica­mente riconosci­u­ta e legal­mente sosteni­bile, ques­ta indagine per­me­tte di indi­vid­uare con certez­za le pos­si­bili fonti di dis­tur­bo olfat­ti­vo rispet­tan­do le pro­ce­dure pre­viste dalle Linee Gui­da del­la rel­a­tive agli odori, con­sen­ten­do, inoltre, di indi­care dei val­ori lim­ite in ter­mi­ni di con­cen­trazione di odore in immis­sione pres­so dei ricet­tori. Tali val­ori ven­gono rica­vati attra­ver­so la mod­el­liz­zazione matem­at­i­ca del­la dis­per­sione (Delib­er­azione Giun­ta Regionale 15 feb­braio 2012 — n. IX/2018 “Deter­mi­nazioni gen­er­ali in mer­i­to alla carat­ter­iz­zazione delle emis­sioni gas­sose in atmos­fera derivan­ti da attiv­ità a forte impat­to odor­igeno”).

«L’am­min­is­trazione comu­nale – affer­ma l’asses­sore all’Am­bi­ente e all’E­colo­gia Chris­t­ian Simon­et­ti – dovrà pri­ma ver­i­fi­care l’ef­fet­ti­va prove­nien­za di questi odori molesti per aprire poi il tavo­lo tec­ni­co di con­fron­to con gli enti pre­posti e i respon­s­abili delle molestie olfat­tive ril­e­vate e indurre questi ulti­mi ad adottare le mis­ure idonee per evitare il prob­le­ma in futuro».

 

 

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