Incassato il placet del consiglio comunale alla proposta Cecchetto per la fascia lago, in attesa del piano regolatore generale (tutti sembrano disposti a credere che nel giro di quattro mesi sarà approvato) e del nuovo consiglio di amministrazione della Lido di Riva spa (ai primi di aprile il bilancio 2001, e subito dopo la nomina dei successori di Mauro Malfer e soci), il sindaco ha pensato bene di rilanciare presso il presidente Dellai il tema del plurimiliardario pacchetto degli investimenti da fare fra viale Rovereto e la sponda del lago. Fra ampliamento del palacongressi, parchi e piscine, nuovo hotel Lido, riutilizzo della Miralago, la riqualificazione della porzione più preziosa del territorio rivano richiede investimenti al di là di ogni bilancio comunale. Di qui il contatto con «mamma provincia», alla ricerca d’una sorta di patto territoriale, o comunque lo si chiami, di un programma pluriennale di contributi tale da consentire all’ente locale -che si propone come pilota dell’intera operazione- di cominciare a metter mano ad una scaletta di priorità e, di conseguenza, all’avvio d’una qualche progettazione. Per ora il piano è poco più di un libro dei sogni. I piani finanziari non sono stati presentati perchè non ci sono. Accertare l’entità delle futuribili entrate rappresenta il primo passo sulla via del fare.
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