venerdì, Marzo 29, 2024
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L’iniziativa promossa nelle classi 5A e 5C della «Tito Speri». La maestra: «Così educhiamo alla pace». I bambini leggono i giornali e poi esprimono le loro sensazioni in versi

Piccoli poeti sui banchi di scuola

È dall’inizio dell’anno scolastico che i ragazzi della 5A e 5C delle elementari «Tito Speri» di Toscolano Maderno si esprimono in… versi. Ogni giorno la maestra arriva con alcuni quotidiani sottobraccio, e riserva uno spazio alla discussione degli argomenti più importanti. Si discute, confrontando le varie opinioni. Alla fine ne esce una poesia, che sintetizza il pensiero generale, ed esprime la strada da percorrere, lastricata di valori.L’ultima è stata scritta dopo i fatti di Catania, l’assalto all’esterno dello stadio «Cibali» in occasione del derby col Palermo, e l’uccisione di Filippo Raciti, il ferimento di numerosi agenti e tifosi. Quell’episodio ha impressionato i bambini che hanno voluto esprimere nero su bianco la loro contrarietà ad ogni forma di violenza. La poesia potete leggerla nel riquadro accanto.«Siamo giunti a capire che dobbiamo educarci tutti alla nonviolenza, cominciando dalla vita quotidiana – spiegano i bambini – La pace non si improvvisa. Ognuno faccia la sua parte. Noi ci sforziamo di ricordarcelo, ogni giorno, in aula, nei piccoli conflitti, nelle diverse esperienze di vita sociale, benchè non sia sempre facile. Vogliamo continuare a sperare e a…giocare, anche al calcio».Un altro fatto che aveva lasciato allibiti e costernati era stato il delitto di Erba. «Dedichiamo un pensiero d’amore a Youssef – scrissero -, e a tutti i bambini uccisi, maltrattati, sofferenti, nel passato e nel presente. La vita è bella, e tutta da gustare, nonostante il male che ci spaventa e atterrisce». All’episodio i bambini hanno dedicato due poesia, una la potere leggere accanto, l’altra qui di seguito: «Ciao Youssef, quando sei partito un posto gioioso fra noi è svanito. Una nuvola stupita di grigio sgomento è calata sul mio cuore, e tutto il mondo si è avvolto in un silenzio di dolore. Piccolo Youssef, adesso che non ci sei più, appare la fotografia del ricordo. Il tuo orsacchiotto ti sta cercando con gli occhi, girando e aspettando nella cameretta muta, senza parole. Non è colpa tua se ora svolazzi nel cielo, devi saperlo, in questo mondo il male è aspro come il sale. Nel nuovo paesino c’è un morbido lettino? Speriamo che ci sia del tenero come un pezzo di burro, non come sulla terra dove si pensa alla guerra. Dall’alto dei cieli guarda, Youssef, quaggiù, da quel bel paradiso che è tutto dipinto di blu».«La paura c’è ma tu resterai sempre con me, bimbo celestiale, nella pace che vale. Dopo questo brutto terremoto i nostri cuori si rimetteranno in moto. Un nome nuovo è scritto fra gli angeli. La gente ha pregato e un bacino ti ha mandato».«Nel nome di Youssef abbiamo voluto ricordare tutti i bambini morti ingiustamente – rammenta la maestra Annamaria Chimini – nei campi di concentramento, nelle tante guerre dimenticate, vittime della violenza. Il nostro lavoro rientra nel discorso dell’educazione all’affettività».«Bisogna cominciare a osservare le regole – conclude l’insegnante – fin da piccoli, in aula, tra i compagni, assumendo atteggiamenti corretti. I quotidiani, tra cui Bresciaoggi, rappresentano una finestra sull’attualità, e offrono spunti di dibattito, poi tradotti in strofa».Ditelo con un fiore, raccomandava una canzone. I ragazzi della 5^ A e C delle elementari di Toscolano Maderno lo dicono con la poesia.

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