La notizia è arrivata a Limone come una gradita strenna da mettere sotto l’albero. Riguarda l’Ici e assicura che la rata che scade il prossimo 20 dicembre sarà l’ultima che vedrà i cittadini di Limone in coda per pagare la tassa sulla prima casa. Dal 2007 infatti la prima abitazione sarà completamente esente dal versamento Ici.Per le casse comunali il minore incasso nel bilancio ammonta a 85.000 euro, una cifra che in qualche maniera deve pure essere coperta con altre entrate, oppure con minori spese. Ebbene, spiega il sindaco Risatti, la quadratura del cerchio è già stata individuata e avverrà attraverso la riduzione delle consulenze, che il Comune in passato affidava a tecnici, professionisti ed esperti che, ovviamente, al termine del loro lavoro provvedevano a presentare una parcella. E la cifra sostenuta per le consulenze corrispondeva grosso modo proprio a quella che i limonesi versavano, appunto, per pagare l’Ici sulla loro prima abitazione: circa 85.000 euro. Il bilancio di fine anno, a Limone, appare positivo non solo per la cancellazione dell’Ici sulla prima casa. A dare soddisfazione è stata soprattutto la stagione turistica ormai archiviata. Adesso gli operatori del settore sono impegnati nei lavori di manutenzione delle strutture, oltre che nel curare i contatti in previsione del prossimo anno. Certo, un balzo in avanti poteva essere forse prevedibile, dato che la stagione appena chiusa ne seguiva una così così, e di questo bisogna pure tenere conto. Sta di fatto che il 2006 ha rappresentato una bella boccata di ossigeno per la locale industria del forestiero. L’incremento delle presenze si colloca attorno al 10% ed è determinato anche da una Pasqua eccellente e da un mese di luglio buono. A Limone parlano del recupero dei turisti scandinavi. Una rimonta che è avvenuta dopo che alcuni mesi orsono, si ricorderà, il Nord Europa si era trovato al centro di una polemica a causa delle vignette pubblicate da un giornale danese e che avevano fatto infuriare qualche Paese islamico o appartenente a quell’area. Ebbene, dice il sindaco limonese Chicco Risatti (albergatore egli stesso, nonché presidente del Consorzio «Riviera dei Limoni»), molti turisti nordeuropei hanno evitato la Turchia e altre mete, ritenute poco sicure, e hanno fatto rotta sul Garda. Si aggiunga il mercato inglese, talmente in crescita da insidiare ormai quello tedesco, seppure la forbice resti tuttora piuttosto ampia: al 30% di inglesi fa infatti riscontro il 45% di tedeschi. Meno brillante, però, è parsa la disponibilità a spendere da parte dei vacanzieri. Guardando in avanti, resta un certo timore, determinato dalla concorrenzialità della vicina Croazia, dove le strutture sono di buona qualità e possono insidiare le nostre. In ogni caso Limone gioca senza affanni le sue carte. Basti pensare che nell’anno che va a concludersi sono stati investiti 570.000 euro in manifestazioni, 330.000 di questi messi a disposizione dal Comune, il resto da sponsor privati. Tra le attrazioni del centro turistico, da un paio di anni ne figura una di tutto rispetto e di carattere particolare: la limonaia del Castel. Ebbene, i 25.000 visitatori del 2005 sono saliti a 43.000 quest’anno. L’ingresso costa un euro e la visita è gettonata anche da scuole e famiglie.
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