Home Manifestazioni Quando i sacri ulivi diventano una galleria d’arte

Quando i sacri ulivi diventano una galleria d’arte

Una terrazza naturale di fronte al lago. Gli ulivi. Albisano. E il nome prestigioso di Sandro Bevilacqua, giornalista e poeta cui lo spazio cultura durante i vari incontri di questa estate è stato intitolato. Per ricordarne – per volontà della figlia Paola e del nipote Giovanni Masciola – oltre che l’opera poetica la presenza. Negli anni Cinquanta, nella vicina casa di famiglia, attorno a Sandro Bevilacqua si erano alternati Gilberto Altichieri, Giovanni Centorbi, Ferruccio Ferroni, Giorgio Ferrante. Inoltre lo stesso Bevilacqua ebbe unp scambio epistolare con il grande Ungaretti. «Guardi», invita Paola Bevilacqua, a sua volta affermata e deliziosa pittrice, e spalanca le finestre su un meraviglioso terrazzo che inquadra l’orizzonte di lago e montagne tra il grigio, il violetto e l’oro. Un paesaggio che rispecchia i suoi quadri. Così pieni di luce, sensibili, colti nell’essenzialità di forma e colore. Come nel suo bellissimo «Ninfee». La mostra «un ulivo… un artista» si è protratta durante l’estate (e proseguirà con un ulteriore incontro in settembre) con la collaborazione e su idea di Marina Ansoldi, presidente dell’Associazione «Triveneto beni culturali». Affermata scultrice ha vinto quest’anno alcuni premi importanti. È infatti sui rami di un ulivo, nella luce verde dell’erba screziata di sole che possiamo ammirare una delle sue sculture più suggestive «La vergine delle rocce», dedicata a D’Annunzio. Appoggiate ad un tronco in un cuscino d’erba le sue farfalle, trasparenza e ceramica, «Battito d’ali». Articolata in alcune domeniche la galleria degli ulivi ha ospitato il gruppo di artisti che segue un’ampia progettazione con incontri internazionali. Molti i veronesi, Jannette Castioni, Matia Chincarini, Paolo Marcolongo, Christina Steiner, Sara Tagliente, Stefano Tedeschi, Leonello Trabujo, di Padova Sandro Doralice, il belga Christophe Demaitre, John Melecsinsky (Stati Uniti), Giuseppe Santonocito (Firenze), Rossana Zen (Trento), Andrea Ortuno (Firenze) e ancora di Verona Paola Bozzini, Leo Ferrioli, Alessandro Carone, Franca Benini, David Romano Rosa. Ospite del terzo incontro Liliana Tedeschi che ha letto alcune poesie inedite, precedute da una poesia dedicata allo scultore Jeaume Plensa. «Mi consolano i versi degli altri poeti / quando dipingono una solitudine esistenziale / credendo che a nessuno tocchi / quel muro grigio dipinto di bianco …». La tematica di Liliana Tedeschi che ha suscitato dialoghi e dibattito non è nuova alle Arti Figurative. Una delle sue prime raccolte edite «Collages Mentali» (Rebellato Ed.) era corredata da incisioni di Novello Finotti, di Leonardo Castellani e di Nereo Tedeschi. L’architetto Alessandro Carone, vicepresidente della «Triveneto beni culturali» ha dato conferma che per il 15 settembre l’Associazione avrà il piacere di presentare Oswald Aulestia, esponente internazionale dell’arte contemporanea spagnola. Tutto questo apre a scambi internazionali importantissimi a livello di comunicazione di idee e progettualità. Il primo esponente del gruppo chiamato ad inaugurare questo scambio è l’incisore veronese Stefano Tedeschi.

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