A distanza di quasi tre anni dallo tsunami in Asia, una famiglia di Gardone Riviera, che si trovava laggiù in vacanza, ha ricevuto una busta contenente gli oggetti di valore persi durante la tragedia: la fede nuziale, un anello prezioso, una somma cospicua di euro, le carte di credito. Un’imprevista piacevole sorpresa.Nel dicembre 2004 Paolo Calchera, che gestisce una gelateria in piazza S.Marco a Maderno, la moglie Ernestina Sandrini, dipendente ospedaliera, e i due figli Carlo Alberto (oggi 14enne) e Alessia (7) hanno trascorso un mese di vacanza in Birmania, Laos, Vietnam e la settimana di Natale in Thailandia, nel bungalow di un residence a Phipp Island.«Il 26 dicembre – ricorda Ernestina – alle 8 del mattino ho sentito una forte scossa. Avremmo poi saputo che l’epicentro era a Sumatra, in Indonesia. Alle 10.25 il finimondo. Eravamo in spiaggia, e i bambini stavano in acqua, su un materassino. All’improvviso il mare si è come svuotato. E una nave da crociera, attraccata nella baia ad alcuni chilometri di distanza, roteava travolta dalle onde. Sembrava di essere in un film. Ad Alessia e a Carlo Alberto ho gridato: lo squalo, lo squalo! Per farli uscire in fretta. Siamo corsi via, i primi a scappare. Abbiamo gridato per far uscire dalle camere i molti giovani ancora a letto. Poi è arrivata la terribile ondata: ha spazzato e distrutto tutto. Noi ci salvammo sul tetto del bungalow».«FU UNA STRAGE – prosegue -. Su 4.200 presenti a Phipp Island sono morte 3.900 persone. Io lavoravo al Pronto soccorso di Gavardo. Ho rianimato un bambino, messo un laccio emostatico a una ragazza che rischiava di perdere il piede, e dato un aiuto nelle operazioni di salvataggio. Siamo poi rientrati grazie a un aereo messo a disposizione dalla Farnesina: arrivati con addosso i costumi da bagno e delle lenzuola». «Recentemente tre ragazze italiane, soccorse in quelle ore drammatiche, mi hanno rintracciato – rammenta Ernestina – e sono venute a Gardone Riviera. Un incontro commovente. A Pasqua abbiamo rivisto anche l’amico genovese che ha sposato una thailandese, e laggiù ha aperto alcune gelaterie. Ci ha detto che qualcuno, persi i figli e la moglie, è impazzito. Un 30enne sale al mattino su un albero, se ne sta rannicchiato per l’intera giornata, e ridiscende soltanto la sera».MA ECCO LA SORPRESA. «Tempo fa abbiamo ricevuto una telefonata dalla Questura di Brescia, che ci invitava a passare di là. Grande è stata la meraviglia quando ci hanno consegnato una busta: conteneva la mia fede nuziale, un anello, carte di credito e quattrini, persino monete spicciole. E una lettera del governo locale che si scusava per i disagi da noi sofferti».Cos’era accaduto? «Avevo messo gli oggetti in una pochette, riponendola in un cassetto. Qualcuno, di cui non so il nome, ha recuperato la nostra roba, non ha tenuto nulla, è andato dalla Polizia e ha consegnato tutto, senza tenere un euro. Attraverso l’Ambasciata hanno spedito la pochette in Italia. E’ la dimostrazione che hanno una grande dignità e rispetto per gli altri. L’unica cosa che vorrei aggiungere: se potete, andate là in vacanza».