Home Attualità Ritorna lo «spettro»della maxi-discarica

Ritorna lo «spettro»della maxi-discarica

Torna lo «spettro» della discarica a Castiglione delle Stiviere. I protagonisti sono cambiati ma l’oggetto del contendere è sempre lo stesso: l’ex cava situata in località Pirossina.Già a metà degli anni Novanta, la Regione aveva autorizzato l’attività estrattiva per realizzare una discarica. Grazie anche a una sollevazione popolare, il Tar di Brescia e il Consiglio di Stato bocciarono l’iniziativa.Nel 2007 la storia si ripete. Nel settembre scorso una società bresciana, la Blu Service, ha presentato, alla Regione Lombardia e alla Provincia di Mantova, un progetto di discarica per rifiuti inerti. Si parla di un milione e 200mila metri cubi di rifiuti. Il progetto dovrà passare al vaglio della Regione e della Provincia di Mantova che, entro sei mesi, dovranno pronunciarsi in merito alla compatibilità ambientale della discarica. Immediatamente è scattato l’allarme perché i cittadini temono che i rifiuti, sebbene «inerti», possano inquinare la falda acquifera sottostante.IL 28 SETTEMBRE il Consiglio comunale ha votato all’unanimità contro il progetto presentato dalla Blu Service e, in quell’occasione, il sindaco Fabrizio Paganella ha comunicato che gli uffici stanno elaborando l’istruttoria per evidenziare le criticità della proposta, che il Comune ha rifiutato l’offerta del proponente di 4 milioni a titolo di «rimborso», e che si procederà prima possibile all’acquisto dell’area della ex cava. A tale scopo sono già state stanziate le risorse da utilizzare nel 2008.Il 31 ottobre in Regione si è svolta la prima riunione tecnica per avviare la valutazione di impatto ambientale, alla presenza dei rappresentanti degli enti che dovranno autorizzare o bloccare il progetto.«Sono emerse richieste di approfondimento riguardo all’incidenza dei rifiuti sulla falda acquifera – spiega Paganella, che era presente alla riunione -. Si dovrà fare chiarezza sul rischio legato ai pozzi collocati nelle vicinanze dell’ex cava e utilizzati ad uso domestico, sulle emissioni di polveri e rumori in relazione ai materiali scaricati e al numero di camion che transiteranno nella zona».La società Blu Service si è riservata di fornire ulteriori studi tra i quali una relazione sull’impatto paesaggistico prodotto dalla collinetta artificiale di dodici metri, fatta di rifiuti ricoperti da terreno vegetale.LA SOCIETÀ CIVILE castiglionese si è intanto mobilitata. In prima linea il comitato antidiscarica, i sindacati e l’associazione «Castiglione Alegre», presieduta da Claudio Morselli. Lo stesso Morselli fa soprattutto notare che «L’ex cava della Pirossina è a diretto contatto con una delle falde acquifere più importanti dell’Alto e Medio Mantovano. Inoltre l’area è vicina a importanti aziende alimentari, che riceverebbero un colpo all’immagine avendo una discarica come vicina di casa. oltre ai problemi ambientali esiste la questione occupazionale: l’eventuale realizzazione della discarica è incompatibile con la presenza, nelle immediate adiacenze, di alcune tra le più importanti aziende alimentari italiane, che fanno della qualità il loro cavallo di battaglia e che potrebbero migrare verso territori non contaminati».

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