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Sarà una Pasqua «last minute»

Il turismo parte lento. Non per scelta: Pasqua «bassa», prospettive meteo sul deprimente. Antonio Pasotti, presidente dell’Unione gardesana albergatori veronesi (Ugav), 398 esercizi associati, non si scompone: «Siamo in linea col calendario. Debuttare a marzo o ad aprile fa una grossa differenza. Ovvio che non siano molte le prenotazioni». È tranquillo, e spiega: «Vediamo già un’ottima media stagione e un’ottima estate». Si sbilancia: «Forse è la volta buona per sfondare la “soglia psicologica” dei dieci milioni di presenze, sfiorata di poco nel 2007».Un po’ meno entusiasta Giovanni Bernini, presidente di Assogardacamping. È ancora tempo più per la montagna che per il «plein air» sul lago, fa notare. «E i turisti, ormai, seguono l’evoluzione meteo sul web, decidono all’ultimo minuto. E per di più c’è quest’aria di crisi generale, poca voglia e possibilità di spendere, che rende tutti più attenti. In ogni caso, per Pasqua, contiamo più sui connazionali che sugli stranieri». Quanto a oculatezza nel pianificare le ferie i germanici, conferma anche Pasotti, sono maestri: «Da noi ora arrivano soprattutto i bavaresi o gli austriaci, a tre-quattro ore di viaggio in auto. Chiaro che attendano il più possibile per decidere se partire o rinviare. Ma già per i “ponti” della Pentecoste e dell’Ascensione i segnali sono positivi».La tendenza è solida: si prenota spesso online, circa 15 giorni prima; meno giorni (massimo 15) ma frazionati nell’arco dell’anno. Finiti i tempi della «caparra» in anticipo di mesi. Anche se la promozione, da Varsavia (Pasotti: «Polonia nuovo mercato da conquistare») alla Gran Bretagna («In proporzione è loro il maggiore aumento, prenotano presto, per canonici sette giorni») e ai tradizionali mercati germanici, gira a pieno regime.La parola d’ordine per gli operatori ormai è «fidelizzare». «Qui il turista non si annoia», sintetizza in uno slogan Pasotti. Il quale plaude anche all’offerta ampia e diversificata dei Comuni del lago: «Vedo una progressione, per l’accoglienza, l’informazione e le proposte». Bernini, sul versante dei camping, auspica comunque «un bel tavolo, intorno a cui sederci, operatori e amministratori insieme, per migliorare l’offerta: fatta anche di negozi, di servizi e di strutture». Oltre che di prezzi: «Inutile negarlo», dice, «la congiuntura si sente. Anche se per luglio e agosto le prenotazioni già fioccano. Ma sarebbe folle ragionare come quando si diceva “tanto vengono lo stesso…”».Hotel tutti o quasi in attività, dicono all’Ugav; campeggi pure. Per le strutture alberghiere, spesso riqualificate (la stella solitaria ormai è rara) si conferma la tendenza alla qualità: dalle due o tre in su. La fascia «lusso», comunque, ha una clientela propria, ben consolidata. Restano i prezzi: aumenti, dicono i presidenti del settore ospitalità, «contenuti». «Stop alla corsa in alto», taglia corto Pasotti. E Bernini: «Massimo 3- 5 per cento, ma certo più per l’alta e altissima stagione». Partenza lenta, per ora. In attesa del rettilineo estivo, per pigiare sull’acceleratore[FIRMA]

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