Duecentomila pellegrini che si sono recati a Roma nel Giubileo 2000 hanno assaggiato i tortellini Rana. Tanti sono stati i pasti serviti gratuitamente nei quattro punti di distribuzione. Uno, quello del Prenestino, continua a fornire gratis ai bisognosi fino a 300 pasti al giorno. Spiega Giovanni Rana: «Con mio figlio Gianluca ci siamo detti: “Facciamo un po’ di bene e ci facciamo anche un po’ di pubblicità”. Non bisogna mai dimenticare che questa è un’azienda». La distribuzione dei pasti era affidata alla compagnia di San Pietro; l’organismo vaticano assegnava i buoni con cui ritirare ai chioschi un piatto di tortellini o di pasta, un panino e una bottiglia da mezzo litro di acqua minerale. I pasti sono stati distribuiti per tutto l’anno, ma quando è stato il momento di chiudere i battenti, dalla stessa compagnia di San Pietro è arrivata la richiesta di proseguire per aiutare i bisognosi di Roma. «Ci è stata chiesta una proroga di tre mesi e abbiamo accettato», dice Giovanni Rana. «Sarà un costo ma è anche una soddisfazione». Tutte le aziende che hanno collaborato alla «carità del Papa» verranno ricevute da Giovanni Paolo II. «Se mi chiederà qualcosa, gli dirò che i 200mila pasti sono il regalo di Giovanni Rana, dei suoi dipendenti e di San Giovanni Lupatoto per il Giubileo», annuncia il sior Giovanni. Rana, in questi giorni in Argentina per visitare la sua azienda agricola che produce basilico, zucche e altre verdure per i ripieni dei tortellini, anticipa che andrà dal Papa con il figlio Gianluca e il nipotino Giovannino. A riceverlo ci sarà monsignor Sepe, grande regista del Giubileo, che presto diventerà cardinale..