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Si conclude la 63a edizione dell’Estate Musicale del Garda con Giuseppe Gibboni e “I Musici”

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Ter­zo e ulti­mo con­cer­to per la 63a edi­zione del­l’, pro­mossa dal Comune e dal­la Pro Loco di Salò, per la direzione artis­ti­ca di Rober­to Codazzi.

Si chi­ude con un tra­guar­do pres­ti­gioso la 63esima edi­zione del­l’Es­tate Musi­cale del Gar­da. Quel­lo di saba­to 6 agos­to con Giuseppe Gib­boni e i Musi­ci sarà infat­ti il 400° con­cer­to del­la rasseg­na, una delle sta­gioni clas­siche più longeve d’I­talia, nata nel 1958 come il Fes­ti­val dei Due Mon­di di Spo­le­to. Un appun­ta­men­to con la sto­ria, dunque, per un fes­ti­val che ha ospi­ta­to le più gran­di leggende del­l’ar­che­t­to e che por­ta sul pal­cosceni­co il tal­en­to più promet­tente del­la nuo­va gen­er­azione di vio­lin­isti ital­iani, vinci­tore del Con­cor­so “Pagani­ni” di Gen­o­va.

Il pro­gram­ma ha solide radi­ci nel reper­to­rio baroc­co, ma esalterà le capac­ità vir­tu­o­sis­tiche del solista con Wieni­aws­ki e Pagani­ni nel­la ver­sione per vio­li­no e archi.

Il bigli­et­to d’in­gres­so al con­cer­to cos­ta 20 euro e può essere acquis­ta­to, esclu­si­va­mente in con­tan­ti, diret­ta­mente alla bigli­et­te­ria allesti­ta in via Duo­mo a par­tire dalle ore 20.

PROGRAMMA

ANTONIO VIVALDI (1678 — 1741)

Sin­fo­nia per archi in si minore RV168

 

FRANCESCO GEMINIANI (1687 — 1762)

Con­cer­to grosso op. 5 n. 7 dalle “Sonate” op. 8 di A. Corel­li

 

HENRYK WIENIAWSKI (1835 — 1880) Vari­azioni su un tema orig­i­nale op. 15, ver­sione per vio­li­no e archi

 

NICCOLÒ PAGANINI (1782 — 1840) La Cam­panel­la, rondò dal Con­cer­to n. 2 op. 7, riduzione per vio­li­no e archi di D. Min­gol­la

 

NICCOLÒ PAGANINI (1782 — 1840) Capric­ci nn. 1 — 5 — 24

trascrizione per vio­li­no e archi basa­ta sul­la ver­sione per vio­li­no e pianoforte di R. Schu­mann

 

CHARLES AVISON (1709 — 1770)

Con­cer­to grosso n. 6 in re mag­giore dalle “Sonate per clav­icem­ba­lo” di D. Scar­lat­ti

 

FRANCESCO GEMINIANI (1687 — 1762)

Con­cer­to grosso “La Fol­lia” op. 5 n. 12 dalle “Sonate” op. 5 di A. Corel­li

 

GIUSEPPE GIBBONI

“Giuseppe Gib­boni è uno dei tal­en­ti più stra­or­di­nari che abbia conosci­u­to. Possiede un’in­ton­azione per­fet­ta, una tec­ni­ca stra­biliante in tut­ti i suoi aspet­ti, un suono molto affasci­nante e una musi­cal­ità sin­cera. Sono sicuro che avrà tut­ti i suc­ces­si che meri­ta.” — Sal­va­tore Accar­do -

Vinci­tore del Pre­mio Pagani­ni 2021, quar­to ital­iano nel­la sto­ria del pres­ti­gioso con­cor­so, ripor­ta il pre­mio in Italia dopo 24 anni.

Classe 2001, si diplo­ma a 15 anni con 10 Lode e Men­zione d’Onore pres­so il Mar­tuc­ci di Saler­no sot­to la gui­da del M° Mau­r­izio Aiel­lo. Nel­l’ot­to­bre del 2015, a soli 14 anni, viene ammes­so all’Ac­cad­e­mia Stauf­fer di Cre­mona nel­la classe del M° Sal­va­tore Accar­do. Nel 2016 riceve il Diplo­ma d’Onore ai cor­si di Alto Per­fezion­a­men­to all’Ac­cad­e­mia Chi­giana di Siena. Dal 2016 al 2021 fre­quen­ta il cor­so di Alto Per­fezion­a­men­to pres­so l’Ac­cad­e­mia Per­osi di Biel­la nel­la classe del M° Pavel Berman, dove si diplo­ma con il mas­si­mo dei voti e men­zione del­la giuria. Attual­mente stu­dia nel­la classe del M° Pierre Amoy­al al Mozar­teum di Sal­is­bur­go.

Ha parte­ci­pa­to a vari con­cor­si inter­nazion­ali, Spic­cano per impor­tan­za:

- 1° pre­mio e pre­mio spe­ciale per l’ese­cuzione dei capric­ci di Pagani­ni al XXIII Con­cor­so Inter­nazionale Vio­lin­is­ti­co A. Postac­chi­ni 2016 — 1°al L. Kogan Inter­na­tion­al Com­pe­ti­tion 2017 – Brux­elles; — 3° pre­mio (con I° non asseg­na­to) al pres­ti­gioso G. Enes­cu Inter­na­tion­al Vio­lin Com­pe­ti­tion di Bucarest.

- A otto­bre 2020 vince il 1° pre­mio al 36°concorso Valsesia Musi­ca. — Vince il 56° Pre­mio Pagani­ni di Gen­o­va, oltre al pre­mio spe­ciale per la miglior ese­cuzione del con­cer­to di Pagani­ni, pre­mio spe­ciale per il mag­gior riconosci­men­to da parte del pub­bli­co, pre­mio spe­ciale per la migliore inter­pre­tazione dei Capric­ci di Pagani­ni.

Si è esi­bito in qual­ità di solista in vari Teatri e sale pres­ti­giose e a segui­to del­la vit­to­ria del pre­mio Pagani­ni viene invi­ta­to nelle prin­ci­pali sale da con­cer­to inter­nazion­ali. Nel novem­bre 2021 debut­ta con il Con­cer­to per vio­li­no e orches­tra di Tchaikovskij con l’Ac­cad­e­mia Nazionale di San­ta Cecil­ia.

Nel dicem­bre 2021 si esi­bisce in duo con la chi­tar­rista Car­lot­ta Dalia a Dubai per con­to del Min­is­tero del­la Cul­tura Ital­iana, e sem­pre a dicem­bre in duo si esi­bisce su invi­to del Pres­i­dente del­la Repub­bli­ca Ital­iana Ser­gio Mattarel­la (pre­sente al con­cer­to) pres­so il Palaz­zo al Quiri­nale alla Cap­pel­la Paoli­na, in diret­ta RadioRai3.

A novem­bre 2016 ha parte­ci­pa­to al pro­gram­ma di RAI 1 in col­lab­o­razione con UNICEF “Prodi­gi – La Musi­ca è Vita” vin­cen­do il pro­gram­ma e viene nom­i­na­to il “Prodi­gio Ital­iano”. Ha inciso un CD con la casa discografi­ca Warn­er Clas­sics che por­ta il suo nome.

Dal 2017 è un’artista del­la SI-YO Foun­da­tion di New York. Suona un vio­li­no Balestri­eri 1752 prestatogli dal Dott. Ste­fano Aran­cio per con­to del prog­et­to “Adopt a Musi­cian” di Lugano.

I MUSICI

“…sono entu­si­as­ta, ven­go da Via Asi­a­go, dal­la Radio Ital­iana, dove ho appe­na ascolta­to dod­i­ci ragazzi, cor­ag­giosi, molto cor­ag­giosi; una per­fet­ta orches­tra da cam­era; dod­i­ci gio­vani, cir­ca diciot­to o ven­t’an­ni… che suo­nano sen­za diret­tore. Ho det­to bravi a questi ragazzi, li ho applau­di­ti, li ho ringraziati. No, la musi­ca non muore…”.

ARTURO TOSCANINI, Dichiarazioni al “Cor­riere del­la Sera” di il 17 giug­no 1952

Pochi avreb­bero potu­to immag­inare che quel grup­po di dod­i­ci gio­vani musicisti che si sta­vano esi­ben­do a Roma il 30 mar­zo del 1952 per i con­cer­ti di S. Cecil­ia sarebbe anco­ra oggi atti­vo dopo 70 anni di con­cer­ti in tut­to il mon­do. La sto­ria de I Musi­ci inizia in realtà un anno pri­ma, nel 1951, quan­do un grup­pet­to di ragazzi entu­si­asti, ben gui­dati e con­sigliati dai loro otti­mi maestri, si trovano uni­ti dal deside­rio di stu­di­are e val­oriz­zare l’im­men­so e bel­lis­si­mo reper­to­rio di musi­ca ital­iana del Set­te­cen­to ma non solo, con una par­ti­co­lar­ità uni­ca, allo­ra come oggi: suonare sen­za un diret­tore. Ed è subito un suc­ces­so incred­i­bile.

Nel giro di pochi anni I Musi­ci diven­tano il grup­po da cam­era più famoso al mon­do, real­iz­zan­do numero­sis­si­mi con­cer­ti e pluripremi­ate inci­sioni discogra­fiche. Queste ultime, real­iz­zate prin­ci­pal­mente per la Philips ma più recen­te­mente anche per Sony, Epic, Warn­er, Fonè, Dynam­ic, Deutsche Gram­mophon e Uni­ver­sal, rap­p­re­sen­tano un vero tesoro per appas­sion­ati di tut­to il mon­do. Ma c’è un bra­no, sopra tut­ti gli altri, che li rap­p­re­sen­ta: Le Quat­tro Sta­gioni di Anto­nio Vival­di, che anche e soprat­tut­to gra­zie a loro diven­tano una delle più conosciute com­po­sizioni al mon­do. E insieme a Vival­di anche Corel­li, Locatel­li, Albi­noni, Tar­ti­ni e Mar­cel­lo. Ma, dice­va­mo, il reper­to­rio de I Musi­ci non è solo Set­te­cen­to: presto arriver­an­no le Sonate a Quat­tro di Rossi­ni, le Antiche Arie e Danze di Respighi, ma anche Ser­e­nate e Diver­ti­men­ti di Mozart, le Sin­fonie per archi di Mendelssohn, e poi Frank Mar­tin, Hin­demith, Bar­tok. Oltre alla ded­i­ca del Con­cer­to per Archi scrit­to per loro da Nino Rota, altri impor­tan­ti com­pos­i­tori fra i quali Por­ri­no, Sakamo­to, Bacalov e Mor­ri­cone han­no com­pos­to per loro.

Oggi si approssi­ma il 70° anno di lumi­nosa car­ri­era e I Musi­ci non si sono mai fer­mati. Nat­u­ral­mente i com­po­nen­ti del­la for­mazione orig­i­nar­ia han­no chiu­so il loro ciclo ma altri musicisti valen­ti e moti­vati sono entrati a far parte del grup­po, che guar­da anco­ra avan­ti, forte del­la pas­sione mai spen­ta e del­l’af­fet­to dei fan che in tut­to il mon­do aspet­tano con trep­i­dazione i loro con­cer­ti, pron­ti ad applaudirli con il calore di sem­pre. Non ci sono seg­reti, solo sin­cera pas­sione per la musi­ca e il deside­rio di comu­ni­car­la viag­gian­do attra­ver­so il tem­po e i lin­guag­gi, tan­to che, mod­er­na­mente, potrem­mo dire che questo 70° anniver­sario è per I Musi­ci un 7.0, o, se preferite, set­tepun­toze­ro.

Un tra­guar­do impor­tante che è allo stes­so tem­po un ritorno a casa, ed è ded­i­ca­to spe­cial­mente ai gio­vani, con l’is­ti­tuzione di una bor­sa di stu­dio, inti­to­la­ta ad Anto­nio Ansel­mi, che va a pre­mi­are un allie­vo meritev­ole dei cor­si di per­fezion­a­men­to di vio­li­no del­l’Ac­cad­e­mia Nazionale di S. Cecil­ia, e la pro­mozione di feli­ci occa­sioni come quel­la di ques­ta sera nel­la quale lo stori­co grup­po incon­tra un gio­vanis­si­mo vir­tu­oso del vio­li­no al quale riv­olge l’au­gu­rio di una lumi­nosa e duratu­ra car­ri­era.

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