Home Attualità «Troppi limiti nel Parco». Gli abitanti in allarme

«Troppi limiti nel Parco». Gli abitanti in allarme

I sindaci dell’Alto Garda, riuniti in assemblea pubblica nell’aula magna delle scuole medie di Toscolano Maderno, gremita da amministratori locali, cacciatori e agricoltori, hanno detto chiaro e tondo ai consiglieri regionali presenti (Monica Rizzi, Vanni Ligasacchi e Carlo Saffiati, alla guida della Commissione attività produttive, agricoltura, caccia e pesca) di voler ridefinire la delimitazione delle Zone di protezione speciale.In passato le Zps riguardavano 5.679 ettari, ma dallo scorso febbraio sono diventati 15.845, considerati «ambienti alpini forestali e aperti», nonché «valichi rilevanti per la migrazione» di alcune specie di uccelli. I Comuni interessati: Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Valvestino e Magasa.«Sono state introdotte numerose limitazioni – spiega Ermes Buffoli, assessore a Toscolano Maderno, ex al Turismo in Provincia -, allo scopo di non danneggiare le covate del gallo forcello, del cedrone e altre specie che nidificano. Bisogna ad esempio stabilire una normativa per i deltaplani, anticipare a febbraio il taglio del bosco o sfalciare i prati una volta all’anno, per cui alcuni contadini vanno ad acquistare il fieno nella Bassa. La valutazione di impatto ambientale deve essere richiesta per ogni opera: dai muretti a secco ai movimenti di terra, con oneri per i privati. Gli impianti a fune sono proibiti, per cui la funivia da Campione a Tremosine verrà realizzata solo perché ha già ottenuto l’autorizzazione. In materia di caccia, non è ammessa quella in deroga».LE ULTIME disposizioni, che si considerano «calate dall’alto», sono contenute nel decreto della giunta regionale 6668 del 20 febbraio, che recepisce le indicazioni dello scorso dicembre del ministro Pecoraro Scanio e si raccorda alla Direttiva della Comunità Europea del ’92, per la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche.«Nell’effettuare la delimitazione delle aree – prosegue Buffoli – non hanno tenuto conto degli enti locali, dimenticando i tanto sbandierati concetti di sussidiarietà e concertazione. Così da qualche tempo ci ritroviamo con una serie di obblighi e divieti. Chiediamo un «tavolo» per riesaminare l’argomento. Bisogna tenere conto delle esigenze di sviluppo della zona».I consiglieri regionali presenti hanno affermato che l’iniziativa è legittima, e promesso di sostenerla. Ora il neopresidente della Comunità montana parco Alto Garda, Vincenzo Chimini, si farà carico di portarla al Pirellone.L’assemblea ha deciso di percorrere anche un’altra strada, invitando i ministri Stefania Prestigiacomo (Ambiente) e Luca Zaia (Agricoltura) a rivedere la materia, in modo che siano le Regioni a legiferare.

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