Al di là degli aspetti tecnici, al di là della decisione finale che stabilirà se il collegamento tra passo S. Giovanni e la Busa sarà con «tunnel lungo» o con «tunnel corto», la consegna ai sindaci di Riva, Arco e Nago-Torbole dello studio d’impatto ambientale dei quattro progetti, avvenuta lunedì, ha il grande merito di aver dato ufficialmente il via alla procedura per la realizzazione dell’importante opera viaria. Un aspetto che Giuseppe Parolari, sindaco di Nago-Torbole, tiene a sottolineare.«Da lunedì – spiega Parolari – questo progetto non è più quel sogno irrealizzabile che era sembrato fino ad ora. Con la pubblicazione sul bollettino regionale, parte il conto alla rovescia ed entro 90 giorni i progetti e le osservazioni arriveranno sul tavolo del Via».Per quanto riguarda l’aspetto strettamente tecnico, il primo cittadino di Nago-Torbole ritiene che le strade più percorribili, delle quattro prospettate dai tecnici provinciali, siano principalmente due: il tunnel corto – con partenza in località “Pandino”, a Nago, uscita nei pressi della Maza, proseguimento fino alla rotatoria vicino a Vignole e ulteriore collegamento alla rotatoria vicina alla Komarek – e il tunnel lungo. «Credo, però, – spiega Parolari – che le modifiche aportate al progetto presentatoci in un primo momento facciano propendere un po’ di più per il tunnel corto». L’ingegner Tiso e il suo staff, infatti, accogliendo le osservazioni delle amministrazioni, hanno provveduto a spostare a nord dell’abitato di Nago, in località Pandino, l’imbocco del tunnel nella montagna, hanno allontanato la rotatoria dalle case di Vignole (almeno 3-400 metri) e hanno deciso di far passare il collegamento verso la Komarek lontano da pregiati uliveti e coltivazioni. Messo così, insomma, il tunnel corto non è affatto da buttar via. «L’ipotesi “lunga” – conclude – la vedo meno percorribile, sia per l’impatto ambientale che potrebbe avere sulla nostra zona sia per questioni di sicurezza: la pendenza all’interno del tunnel potrebbe essere un pericolo per il traffico».Anche per Renato Veronesi, primo cittadino di Arco, le due soluzioni segnalate da Parolari sono quelle più realistiche. «Va riconosciuta la volontà di confronto della Provincia che ha accolto parte delle nostre osservazioni, soprattutto quelle legate alla rotatoria vicina a Vignole e alla salvaguardia delle coltivazioni pregiate. Ora dovremmo decidere come illustrare ai nostri censiti i quattro progetti e avviare la fase di confronto politico».Soddisfatto anche Cesare Malossini, sindaco di Riva, che apprezza lo sforzo fatto dalla Provincia che ha accolto le osservazioni di Nago-Torbole e Arco per venire incontro alle esigenze dei due comuni. «Spetterà a loro, ovvio – spiega Malossini – decidere se le soluzioni tecniche prospettate sul loro territorio sono accettabili. Nei prossimi giorni, intanto, studieremo attentamente la documentazione consegnataci lunedì».
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