Produzione di miele molto scarsa, al di sotto della produzione del 2004, uno degli anni peggiori per gli operatori italiani. Per alcune regioni italiane è una vera e propria calamità. È emerso nel convegno che si è tenuto alla Dogana Veneta nel corso della mostra mercato «I giorni del miele».Ma la ventinovesima Fiera nazionale di apicoltura per l’agricoltura ha segnato un record assoluto sia per numero di visitatori che per vendite, nonostante i problemi e le difficoltà emerse dal mondo degli apicoltori e dalla più grande vetrina dei mieli italiani a valenza europea.In tre giornate di fiera e mostra mercato sono stati venduti quintali di miele proveniente di ogni parte d’Italia. Tant’è che alcuni produttori del centro italia hanno ultimato le scorte e hanno chiuso anzitempo i loro stand per esaurimento. Non solo miele, però. Anche cera, prodotti derivati, liquori al miele, vino al miele e tutte le attrezzature specifiche del settore.Non è mancato il gelato al miele appositamente prodotto per «Sweet days in Lazise», venduto dalle gelaterie del centro storico. Un successo sia in qualità che in quantità.Un week end dolcissimo, col bel tempo a indurre tanti alla passeggiata fuori porta, avvicinandoli alla fiera per curiosità. «Siamo venuti a Lazise da Reggio Emilia», dice una signora, mentre trasporta verso l’auto borse piene di acquisti, «non tanto per il miele ma per gustare il lago. Ci siamo accorti di questa mostra-mercato e non abbiamo perso tempo nel visitarla. Risultato: abbiamo acquistato miele per tutta la famiglia e per l’inverno».Una vera e propria «attrazione fatale» l’ha suscitata il miele di corbezzolo proveniente dalla Sardegna. Una rarità. Una produzione di nicchia e sconosciuta ai più. Proprio per questa sua prerogativa è stato lo stand più gettonato e visitato. Non è stato da meno lo stand dei gemelli di Rosenheim. La città gemellata da oltre sei lustri con Lazise ha allestito per la prima volta un suo stand con il miele tedesco. Un sapore più forte e totalmente diverso dal prodotto delle nostre colline e montagne. Ma anche qui il compratore ha fatto acquisti. Merce finita prima della serata di chiusura della fiera.Nonostante la crisi, causata dalle avversità atmosferiche, dall’avvelenamento dei prodotti chimici, il calo della produzione a livello europeo e mondiale ( la crisi si sente anche in Cina), il mercato, almeno dai dati della tre giorni gardesana, richiede miele di qualità e di elevato tenore. È quindi indispensabile cha la vita delle api sia custodita e protetta. Non solo per la produzione di miele ma anche e soprattutto per la impollinazione dei fiori e delle piante. Funzione indispensabile per la produzione agricola e quindi per la vita dell’uomo.Senza le api, infatti, come in Cina, è necessario impollinare «a mano», ma l’azione dell’uomo è imprecisa e costosa. «Possiamo dire di aver raggiunto davvero l’apice di presenze , in questa edizione», sottolinea soddisfatto il vicesindaco Agostino Carattoni, «perchè non c’è mai stato un momento di calma nei padiglioni. Abbiamo ricevuto i complimenti dai visitatori per l’organizzazione e per la proposta di miele, ma abbiamo ricevuto soprattutto il plauso dagli espositori».«Mai come quest’anno», conclude ancora Carattoni, «hanno avuto servizi e collaborazione nell’espeletamento della loro attività . Di fatto, è la prima volta in assoluto che la mostra mercato viene gestita direttamente dalle maestranze comunali. Una bella soddisfazione p