venerdì, Marzo 29, 2024
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Si inaugura alle 18 un nuovo e prestigioso spazio civico. L’11 aprile si scopre il monumento dedicato a quei martiri del passato

Una sala nel ricordodella strage dimenticata

Con l’inaugurazione della nuova sala civica e consiliare, prevista per domani alle 18, il Comune apre ufficialmente il calendario di eventi per per commemorare il 160° anniversario della strage dell’11 aprile 1848.«Il nostro territorio meritava una adeguata sede in cui svolgere le sue più importanti manifestazioni», dice il sindaco Maurizio Bernardi presentando la manifestazione nelle sale dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere a Verona. «Il luogo più idoneo ci è sembrato l’edificio che ospitava l’asilo del Comune e il cui tetto venne completamente distrutto nel 2000 da un incendio. Abbiamo pensato a qualcosa di valore: ecco il perché del dipinto ideato e progettato dall’artista Fulvio Testa ed eseguito a quattro mani con la decoratrice Maria Girelli Bruni».«E a sottolineare il valore di rappresentanza e il legame di questa sala con il territorio di Castelnuovo è stato realizzato un pavimento in semina veneziana con mosaici che disegnano lo stemma del Comune e quelli delle frazioni. Questi ultimi», sottolinea, «sono stati recuperati con l’aiuto di cultori di storia locale».L’inaugurazione della sala civica sarà seguita dagli interventi di Testa, Girelli Bruni e dell’architetto Paolo Zoppi che illustreranno il grande dipinto realizzato e tutto il lavoro di recupero dell’ex asilo. Alle 19 sarà invece l’architetto Giorgio Forti a parlare del progetto di restauro della Torre viscontea, simbolo del Comune di Castelnuovo. Alle 20.30 concerto del quintetto di archi e flauto «I virtuosi i italiani».«Il risalto dato alla nuova sala civica non è solo per l’importanza dell’opera», riprende Bernardi, «ma anche perché sarà questa la sede che ospiterà i convegni organizzati dal professor Vasco Senatore Gondola l’11, 12 e 13 aprile per il 160° anniversario della strage dell’11 aprile 1848». La rappresaglia fu decretata dal comando austriaco per punire il territorio in cui si erano accampati i volontari di Manara, approdati qui dopo le Cinque giornate di Milano a caccia di armi e munizioni. È assodato che gli abitanti non presero parte agli eventi militari, ma ciò non servì a risparmiarli. Nell’eccidio, tra i più pesanti del Risorgimento italiano, morirono soprattutto donne, bambini e anziani. «Un episodio talmente brutto”, dice Bernardi, «che è convenuto a tutti che venisse dimenticato. Infatti la storiografia ufficiale lo ignora».Molte le iniziative nel programma della ricorrenza realizzata con il patrocinio di Regione, Provincia e della stessa Accademia scaligera: i convegni, che approfondiranno il quadro storico e militare dell’epoca soffermandosi su alcune figure, come il parroco don Antonio Oliosi. Vi prenderanno parte numerosi docenti dell’università veronese, tra cui il presidente della Provincia, Elio Mosele; prevista anche la partecipazione del vescovo. E poi spettacoli teatrali, concerti e mostre.«Abbiamo anche fatto stampare una serie di cartoline sulle quali dall’11 al 13, negli orari delle manifestazioni, sarà possibile fare l’annullo postale», spiega l’assessore alla Cultura Ilaria Tomezzoli. «Inoltre abbiamo fatto fare una ristampa anastatica del “Miserando eccidio di Castelnuovo operato dalla barbarie austriaca”: è il racconto dei “pochi abitanti superstiti” edito nel 1848 e servì per raccogliere fondi per un monumento e per aiutare sopravvissuti e familiari delle vittime. Verrà dato a tutte le famiglie».Ultima parola all’arte con l’inaugurazione, alle 17 dell’11 aprile, del «nuovo monumento ai martiri di Castelnuovo. Una scultura realizzata su progetto di Paolo Zoppi dall’artista italo argentina Veronica Fonzo».

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