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Una Scala per Tremosine

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In questi pri­mi sette anni di vita il Fes­ti­val di Tremo­sine ha evi­den­zi­a­to una pro­gres­si­va cresci­ta. Ciò sia det­to con un pizzi­co di pre­sun­zione ma anche alla luce del costante aumen­to di pub­bli­co e delle lus­inghiere attes­tazioni espresse dal­la crit­i­ca ver­so la man­i­fes­tazione. Un “work in progress”, come direb­bero gli anglosas­soni, che impone da parte nos­tra una sem­pre mag­giore atten­zione e un impeg­no a far meglio, a sco­vare pro­gram­mi ed ese­cu­tori sem­pre più qual­i­fi­cati, a pre­sentare un cartel­lone che sia un prog­et­to organ­i­co, non una sem­plice e ster­ile rasseg­na di con­cer­ti tout court, sen­za ani­ma e sen­za spes­sore cul­tur­ale. Quest’anno cer­chi­amo di andare incon­tro a ques­ta esi­gen­za varan­do un Fes­ti­val “fat­to” esclu­si­va­mente da musicisti che mil­i­tano al Teatro alla Scala, il sim­bo­lo stes­so dell’eccellenza in musi­ca, l’ambasciatore del “made in Italy” nel mon­do, l’istituzione musi­cale che tut­to il piane­ta ci invidia. Un nome, quel­lo del­la Scala, che è metafo­ra stes­sa di asce­sa ver­so alte vette, ver­so nuovi obi­et­tivi cul­tur­ali. E rite­ni­amo che il pub­bli­co apprezzerà questo nos­tro sfor­zo, dan­do­ci il con­for­to di una parte­ci­pazione sem­pre più mas­s­ic­cia. Omolo­gan­dosi in ciò alla Filar­mon­i­ca di Berli­no, con­sid­er­a­ta la migliore orches­tra del mon­do, la Scala ha atti­va­to da qualche anno un ensem­ble di soli vio­lon­cel­li, I Vio­lon­cel­listi del­la Scala, appun­to, com­pos­to da vio­lon­cel­listi – tra cui diverse prime par­ti – dell’Orchestra del Teatro e del­la Filar­mon­i­ca del­la Scala. Ci è sem­bra­to il grup­po ide­ale per inau­gu­rare, il 5 agos­to nel­la par­roc­chiale di Volti­no, ques­ta edi­zione del Fes­ti­val nel nome di Felice Lus­cia, il grande vio­lon­cel­lista a cui la rasseg­na è inti­to­la­ta. E pro­prio, sep­pur indi­ret­ta­mente, dal­la scuo­la di Lus­cia deri­va San­dro Laf­fran­chi­ni, che alla Scala ha la qual­i­fi­ca di pri­mo vio­lon­cel­lo esat­ta­mente come papà Beppe, lui sì “figlio” per via diret­ta del severo mae­stro bres­ciano. Saba­to 9 agos­to nel­la par­roc­chiale di Vesio, Laf­fran­chi­ni si esi­birà in duo con Loren­zo Bonol­di, organ­ista tito­lare del­la Filar­mon­i­ca del­la Scala, l’ultimo musicista scaligero scel­to da una com­mis­sione pre­siedu­ta dal M° Ric­car­do Muti. Ed è pri­mo vio­lon­cel­lo solista del­la Scala Mas­si­mo Poli­dori, che il 17 agos­to ter­rà un recital solis­ti­co del­la sug­ges­ti­va cor­nice dell’Eremo di San Michele, uno dei luoghi più amati del tradizionale per­cor­so del Fes­ti­val. Un Fes­ti­val che quest’anno si con­clud­erà dove di soli­to inizia, nel­la par­roc­chiale di Pieve, per­ché – noblesse oblige – l’importanza degli ese­cu­tori lo impone: il 23 agos­to è infat­ti atte­so nien­te­meno che il Quar­tet­to d’Archi del­la Scala, il grup­po da cam­era più pres­ti­gioso dell’ente liri­co menegh­i­no, per un finale davvero col bot­to. Cobel­li Mar­cel­lo — Pres­i­den­teR­ober­to Codazzi — Diret­tore Arti

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