martedì, Luglio 1, 2025
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Dal 24 al 27 maggio regate nel Golfo di Salò. Equipaggi da mezzo mondo per il Primo trofeo internazionale I velisti ciechi in gara nei match race come in Coppa America

Homerus, la grande sfida dei non vedenti

Niente è impossibile. Un antico adagio inglese recita: se c’è la volontà si trova la strada. Lo ha dimostrato Alessandro Gaoso (due volte campione del mondo di vela) che nel ’95 ha avuto l’idea che «i ciechi possono navigare a vela in maniera autonoma». Dall’idea è nato il progetto Homerus, un’associazione onlus fondata il 13 dicembre 1996 che «insegna ai ciechi a veleggiare in autonomia». Un obiettivo ambizioso e bellissimo. La prima scuola è sorta sul Garda e ha permesso di istruire nell’arte di veleggiare (arte non facile anche per chi ci vede bene) ben 80 ragazzi ciechi provenienti da ogni parte d’Italia e anche dalla Germania. E ora viene proposta addirittura una gara, nel golfo di Salò, tra equipaggi di non vedenti. Nella sede della Provincia di Brescia è stato presentato il Primo trofeo internazionale Homerus «La vela autonoma per non vedenti», in programma dal 24 al 27 maggio. La manifestazione è organizzata dalla Società Canottieri del Garda con formula match race e con il seguente programma: fino a domani 23 maggio allenamenti per gli equipaggi australiani, francesi e inglesi; dal 24 al 27 maggio regate match race. Il 25 maggio, in concomitanza con la regata, il team australiano metterà a disposizione dei disabili 3 access dinghies (barche studiate per le varie disabilità). All’inizio della conferenza stampa il presidente dell’Amministrazione provinciale Alberto Cavalli ha salutato i presenti sottolineando l’importanza internazionale dell’iniziativa. «C’è l’aspetto agonistico e quello organizzativo – ha detto il presidente Cavalli – che hanno un rilievo particolare. La Provincia presta doverosamente attenzione ai non vedenti, attraverso il Centro non vedenti, la biblioteca dei non vedenti e contribuendo finanziariamente a altre iniziative. Di solito per i non vedenti si dà una risposta al bisogno. Stavolta invece si va oltre: si propone l’agonismo, l’utilizzo della barca. Il passaggio di chi ha bisogno del sostegno degli altri alla libertà di essere protagonista in gara non può che essere positivo». Anche l’assessore Buffoli ha espresso la sua «soddisfazione per la bella iniziativa. Una iniziativa importante anche per favorire la crescita del turismo». Alessandro Gaoso, il fondatore di Homerus, ha sottolineato «la soddisfazione di regalare anche ai non vedenti gli spazi marini. Homerus, con non vedenti alle vele, ha raggiunto, fra l’altro Cadice, Gibilterra , Miami, Londra e Sidney. La vela è un bellissimo sport. Gli eroi e i pionieri esaltano le possibilità eccezionali dell’uomo. Da ammirare il coraggio e la fede di queste persone venute dall’Australia per veleggiare sul Garda. Gli equipaggi non sono numerosi, ma conta la qualità». La gara match race è fra due equipaggi (come nella Coppa America) che si sfidano. Le barche sono solo due e vi si alterneranno 6 equipaggi (tre italiani e tre stranieri: australiani e francesi, forse anche inglesi). Le boe, anzichè luminose, saranno sonore. Tra gli sponsor della manifestazione figurano il Comune di Salò, l’Amministrazione provinciale di Brescia, la Regione, la Comunità del Garda, la Camozzi spa, la Società canottieri del Garda di Salò, la Fonte Tavina e le Cantine della Valtenesi e della Lugana. Quest’ultima produce il vino Homerus, l’unico vino al mondo con l’etichetta scritta in caratteri Braille. Sull’etichetta è scritto: «Se incontrate imbarcazioni con vele bicolori, marrone antico in alto e bianco in basso, sappiate che sono timonate da persone non vedenti. Siate cortesi».

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