lunedì, Dicembre 22, 2025
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A San Zeno di Montagna una rassegna «Nero & Rosè» organizzata dallo Slow Food e dall’associazione I Ghiottoni di Torri del Benaco per tutto il mese di giugno

Tra vini rosati e tartufi neri

Il vino va di moda, i prodotti tipici sono al centro di dibattiti e convegni. Eppure anche nel panorama agroalimentare c’è sempre qualche «Cenerentola», qualche produzione cui viene fatto ingiustamente recitare un ruolo secondario. È il caso del tartufo estivo nei confronti della ben più celebre varietà autunnale, oppure dei vini rosati rispetto ai popolarissimi rossi. Un tentativo di riscossa del tartufo estivo e dei rosati di terra veronese parte dal monte Baldo, e precisamente da San Zeno di Montagna, dove la condotta Slow Food del Garda Veronese e l’associazione I Ghiottoni di Torri del Benaco propongono per tutto il mese di giugno la rassegna «Nero & Rosè»: nero come il tartufo estivo, rosè come il vino. Un abbinamento atipico ma che ha buoni fondamenti: i profumi delicati del tartufo verrebbero sovrastati dall’esuberanza aromatica di un vino rosso, ben più adatto al «tuber brumale» (la varietà invernale), mentre trovano accostamento ideale con le fragranze di frutta e di erba fresca dei vini rosati. Due i ristoranti di San Zeno di Montagna che hanno aderito all’inusuale iniziativa: la taverna Kus e il ristorante Costabella. Entrambi proporranno per tutto il mese, con la formula vino compreso (il primo locale ha il Pelàra della cantina La Giaretta, l’altro il Bardolino Chiaretto di Albino Piona), un menù degustazione a base di tartufo nero estivo del Baldo. Intanto, a San Zeno di Montagna è quasi pronto anche il programma di valorizzazione delle produzioni tipiche autunnali e invernali. Quest’anno il calendario ideato da Slow Food sarà… nutritissimo. Si comincerà a metà agosto con i menù degustazione a base di funghi, per proseguire con i formaggi (in concomitanza con la tradizionale festa di San Michél, che chiude il periodo dell’alpeggio), con i marroni di San Zeno e le castagne del Baldo (fra ottobre e novembre), col tartufo nero invernale (fra novembre e dicembre) e infine con la selvaggina (fra dicembre e gennaio): ben cinque mesi dedicati ai buongustai.

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