Meno tedeschi, più britannici e scandinavi, in attesa dei «viaggiatori» dell’ Europa allargata. La geografia del turismo lacustre bresciano sta cambiando e per gli operatori è giunto il momento di cambiare orizzonti. Lo conferma Ferruccio Rossi Thielen nella «triplice» veste di albergatore, presidente dell’Ascom e numero uno di Bresciatourism. «I flussi di visitatori sono mutati e occorre cogliere le nuove opportunità della globalizzazione – spiega Rossi Thielen -. Con la Borsa internazionale dei laghi stiamo gettando le basi per aprire un canale con l’Est Europa e in futuro con il Far-East. Si tratta di uno strumento incisivo per uscire da una crisi diffusa sui tre laghi. Iseo e Idro sono in difficoltà ma soffre soprattutto il Garda dove nei primi mesi di attività estiva si è registrata una flessione di presenze di tedeschi colmata solo in parte dall’incremento di turisti britannici e scandinavi. Per le prime due decadi di agosto – continua il presidente di Bresciatourism -, si prevede il tutto esaurito ma il destino della stagione lo deciderà l’afflusso di settembre un periodo storicamente monopolizzato dai turisti italiani». Il calo delle presenze è legato all’aumento dei prezzi o a deficit di servizi? «Non direi – sottolinea Rossi Thielen -, l’offerta turistica complessiva dei laghi bresciani è superiore alla media continentale il problema, come dimostra la flessione di località rinomate come la Costa Azzurra riguarda tutta l’”area euro”. Il turismo paga la recessione economica e l’introduzione della moneta unica». «Il settore sta attraversando uno dei periodi più neri della sua storia – ammette il presidente della Camera di Commercio Francesco Bettoni -, ma Brescia ha le carte in regola per rilanciarsi in grande stile anche perchè può sfruttare ambiti diversificati: nella nostra provincia convivono in rapporti sinergici il turismo congressuale, artistico, enogastronomico e lacustre appunto. In questo contesto è necessario rimettere in moto la competitività penetrando nuovi mercati». Anche per il turismo come per l’industria esistono Paesi che sono allo stesso tempo concorrenti e potenziali clienti. «La Cina – ha ricordato a questo proposito Bettoni -, è la quinta potenza mondiale per incremento del movimento turistico. Anche gli Stati dell’Europa allargata stanno cominciando a sfruttare la risorsa delle bellezze naturali e artistiche, dunque se Brescia e più in generale l’Italia vogliono recuperare la leadership devono puntare sulla qualità dei servizi e dell’ospitalità». E su questo fronte si muove da anni la Camera di Commercio che oltre alla Borsa internazionale dei laghi, ha sostenuto la scuola per il turismo e si sta operando per aprire nuovi collegamenti aerei con la Russia e i paesi dell’Est. Grandi e piccole iniziative come l’estensione del Marchio di qualità della ristorazione agli alberghi, che possono fare la differenza anche in un contesto globalizzato.
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Meno tedeschi ma più britannici
Aspettando i «visitatori» dell’Est
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