domenica, Giugno 29, 2025
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Balneabilità Lago di Garda: Autorità smentiscono allarmismi, acque eccellenti

Recentemente, la discussione sulla qualità delle acque del Lago di Garda ha generato preoccupazione, alimentata da report che presentano un quadro non univoco sulla balneabilità e sul presunto inquinamento. In risposta, amministratori e autorità competenti hanno fornito chiarimenti basati su evidenze scientifiche, delineando una situazione differente rispetto a quella percepita. L’obiettivo è ricondurre il dibattito sui dati ufficiali per fornire un’informazione trasparente e corretta sullo stato di salute del bacino.

Le Metodologie di Analisi a Confronto

La principale discrepanza emerge dalle diverse metodologie di campionamento delle acque. Le analisi di Legambiente, che hanno sollevato criticità, vengono effettuate prelevando campioni alle foci di alcuni fiumi affluenti. Si tratta di zone dove, per legge, la balneazione è comunque vietata, caratterizzate da acque poco profonde e prive della diluizione necessaria per una valutazione conforme ai parametri di balneabilità.

Al contrario, le agenzie istituzionali come ARPA Veneto, ARPA Lombardia e APPA Trento operano secondo protocolli standardizzati e normati dal Decreto Legislativo 116/2008 e dal Decreto Ministeriale del 30 marzo 2010. Queste agenzie effettuano prelievi periodici in punti di campionamento designati come aree di balneazione. Solo per la sponda veneta, ARPAV monitora 65 punti, i cui risultati sono pubblicamente consultabili e indicano uno stato qualitativo eccellente.

Lo Stato di Salute Ufficiale del Lago

Secondo le rilevazioni scientifiche ufficiali, lo stato di salute del Lago di Garda è classificato come molto buono. I dati, confermati anche durante recenti convegni scientifici come il DiMark a Peschiera, mostrano che i livelli di fosforo sono in costante diminuzione, portando il lago a uno stato di oligotrofia, considerato il suo stato originario e ottimale. Le analisi condotte nell’ambito della ricerca ecologica a lungo termine (LTER) dai maggiori ricercatori italiani rafforzano questo quadro, posizionando il Garda in una condizione di salute generale superiore a quella di altri laghi subalpini. Le contaminazioni batteriche, come quelle da Escherichia coli, sono identificate come criticità puntiformi e circoscritte, la cui risoluzione richiede interventi mirati come il tracciamento di eventuali perdite o scarichi abusivi.

Le Posizioni Istituzionali

Sulla questione è intervenuta il presidente delle Comunità del Garda Mariastella Gelmini, la quale ha dichiarato che “notizie fuorvianti e allarmistiche danneggiano l’immagine internazionale del Garda”. Ha inoltre sottolineato come questo non escluda la necessità di “operare, vigilare e realizzare interventi concreti idonei a tutelare la preziosa risorsa idrica gardesana”.

Il Vicepresidente della Comunità del Garda, Filippo Gavazzoni, ha ribadito la necessità di “riportare la questione nel giusto alveo e dare credito alle rilevazioni scientifiche delle Autorità sanitarie preposte”. Ha inoltre affermato con sicurezza che “Tutte le più di cento spiagge gardesane sono balneabili“. Secondo Gavazzoni, le analisi che evidenziano criticità, seppur reali, sono utili per identificare problemi localizzati senza però rappresentare la qualità complessiva del corpo idrico, la cui enorme capacità di diluizione neutralizza l’impatto di tali episodi.

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