lunedì, Agosto 25, 2025
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Pericoli sul Benaco? Abbiamo chiamato il numero verde nazionale 1500: ecco cosa hanno detto gli esperti. Dal Ministero: «In caso di contatti, è buona norma disinfettarsi e cambiarsi le scarpe»

Cigni del Garda, sicuri ma con prudenza

Sul fronte dell’aviaria ecco un consiglio che giunge da una fonte autorevole (il ministero della Salute) per chi abita sui laghi bresciani, e dunque vive a tu per tu con numerosissimi uccelli acquatici come cigni, anatre, svassi, cormorani eccetera. Dice in sostanza il ministero: a Sirmione o a Salò, come a Iseo oppure a Lovere, le passeggiate sul lungolago si possono fare tranquillamente, nonostante la «promiscuità» con cigni e altri uccelli, perchè si tratta per lo più di fauna «stanziale», e perchè non si registrano casi di aviaria. Ma sarebbe buona norma, tornando a casa, lasciare le scarpe fuori dall’uscio e disinfettarsi le mani. E se ci sono situazioni di evidente promiscuità tra l’uomo e gli uccelli selvatici nei propri paesi – aggiungono dal ministero – vanno segnalate ai sindaci e alle autorità sanitarie locali perchè prendano, insieme, gli eventuali provvedimenti del caso. E’ questa, tale e quale, la risposta che si ottiene ponendo la questione al numero verde 1500, attivato dal Ministero della Salute per rispondere ai cittadini sull’emergenza aviaria. Ed è la risposta a una domanda che in questi giorni tutti si pongono sul Garda e sul Sebino, dove è praticamente impossibile evitare contatti quotidiani con le centinaia di uccelli acquatici che frequentano la fascia a lago e persino le piazze, e dove pure è facile pestare o toccare inavvertitamente gli escrementi dei volatili. Difficile, dunque, capire quali «provvedimenti» possano prendere i sindaci in una situazione del genere. A tutto ciò va premesso che non ci sono stati casi di aviaria nel Bresciano; che il contagio è circoscritto a quei pochi casi su cigni migratori (e non «stanziali») rilevati nel Mezzogiorno; che il pollo arrosto si può mangiare senza rischi perchè il calore uccide il virus. L’allarme, insomma, non c’è. Ma la prudenza non è mai troppa. Tanto che dal ministero ci si sente rispondere: «Se una persona si sporca accidentalmente con le deiezioni di cigni o di altri uccelli, può usare un comune disinfettante, che abbatte ogni carica patogena. Fare attenzione anche ai residui di escrementi su vestiti e scarpe: meglio non portarle in casa». Cambieranno dunque le abitudini degli abitanti dei laghi bresciani? Entreranno tutti in casa scalzi dopo la passeggiata? Dall’Asl di Brescia commentano: «Non abbiamo motivo di smentire le indicazioni del ministero: pulirsi le scarpe o toglierle, come lavarsi le mani, sono norme igieniche universalmente valide. E’ un buon consiglio, ma questo non vuol dire che ci sia un pericolo; non ci sono animali infetti nel nostro territorio e i cittadini devono avere fiducia: se ci fosse un pericolo reale, le autorità interverrebero».

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