La Palazzina storica, la caserma XXX Maggio – sino a due anni fa sede del carcere militare -, la Rocca di dantesca memoria, Forte Ardietti; poi il Padiglione Grandi Ufficiali, Porta Brescia e Porta Verona, Forte Papa, la Polveriera Ronchi e quella di Porta Brescia, il Mandracchio e la caserma XXV Aprile, attuale sede della scuola di Polizia. Il primo elenco riguarda gli edifici di proprietà dello Stato e di pertinenza del ministero della Difesa; il secondo è, invece, quello relativo ai beni, sempre di proprietà dello Stato ma di competenza del Demanio pubblico. L’insieme dei nomi va a formare la parte pubblica di quel grande patrimonio storico e architettonico che si trova a Peschiera del Garda: quello in questione, per la precisione, è situato quasi tutto all’interno della cosiddetta Piazzaforte austriaca, che è per questo stata sottoposta a vincolo. Secoli di storia sono rintracciabili e identificabili in questo gruppo di costruzioni che raccontano di un arco di tempo che va dalla torre medievale che si trova all’interno della Rocca – che ospitò durante il suo esilio Dante, che per questo cita Peschiera nella Divina Commedia – agli edifici prima dell’epoca veneziana, con i grandi bastioni e le porte della fortezza, e poi della roccaforte austriaca componente del Quadrilatero di Radetzky.
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Gli edifici di proprietà dello Stato e quelli di competenza demaniale sono la ricchezza della cittadina
Dai forti alla Polveriera, un patrimonio unico
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