Alla vigilia del 2 giugno, Festa della Repubblica, un'azione di forte impatto si è svolta al castello di Desenzano del Garda, in concomitanza con una mostra dedicata al Futurismo. Il duo artistico Gianus ha realizzato un intervento definito come “azione diretta antimilitarista”, mirato a stimolare una riflessione critica sul legame tra arte, potere e violenza. Gli artisti hanno sottolineato la natura contraddittoria del Futurismo, evidenziando come il movimento abbia spesso glorificato la guerra. Con interrogativi provocatori, si chiedono se realmente qualcosa sia cambiato nel nostro approccio alla guerra nel XXI secolo.
Il gesto simbolico effettuato al castello è stato accompagnato da un messaggio che invita a riflettere sull'arte come strumento di interrogazione. Al centro dell'intervento vi era l'immagine di un bambino che cerca risposte attraverso uno specchio, il quale però si rompe, simboleggiando l'assenza di risposte certe. Gli autori definiscono questa rottura come il “non futuro”, esortando a riconsiderare le lezioni della storia per non accettare più la violenza come soluzione.
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