Nella pianura agricola che circonda Milano, la situazione dell'inquinamento atmosferico continua a destare preoccupazione, con i livelli di polveri sottili (PM) che hanno superato le soglie di accettabilità. Legambiente Lombardia ha segnalato che il 11 novembre, i valori di inquinamento hanno raggiunto picchi allarmanti, ma non sono state attivate misure emergenziali per limitare gli spandimenti di liquami zootecnici, una delle principali fonti di emissioni di ammoniaca. Questi eventi contribuiscono all'aumento delle polveri PM2.5 e PM10, aggravando ulteriormente la già compromessa qualità dell'aria nella regione.
La questione si fa particolarmente critica nel mese di novembre, quando gli allevatori sono incentivati a svuotare le cisterne dei liquami prima del divieto stagionale di dicembre e gennaio. Nonostante l'importanza di adottare misure temporanee per contenere le emissioni durante i periodi ad alto rischio d'inquinamento atmosferico, l'algoritmo della Regione Lombardia ha deciso di limitare tali restrizioni solo alla provincia di Pavia, lasciando altre aree esposte a un'aria insalubre. Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, ha evidenziato come la mancanza d'interventi tempestivi dimostri un disinteresse per la salute pubblica e l'incapacità della regione nel gestire efficacemente l'emergenza smog.


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