La Fondazione Ugo Da Como di Lonato del Garda è stata ufficialmente inclusa nella Rete dell’Ottocento Lombardo, un network che raggruppa le istituzioni museali la cui identità è profondamente legata al vasto panorama culturale e artistico del XIX secolo. L’adesione della Fondazione rappresenta un riconoscimento significativo dei poliedrici interessi del Senatore Ugo Da Como, figura di spicco nel contesto culturale e politico bresciano tra l’Ottocento e il Novecento. Le sue vaste collezioni artistiche, archivistiche e librarie costituiscono infatti un punto di riferimento essenziale per gli studi sul XIX secolo.
Il complesso monumentale che ospita le proprietà del Senatore comprende la storica Rocca visconteo-veneta e la Casa Museo di Ugo Da Como, nota come “Casa del Podestà”. Quest’ultima fu oggetto di un accurato restauro da parte di Antonio Tagliaferri (Brescia 1835-1909), uno dei maggiori architetti bresciani del XIX secolo.
Un Esempio Unico di Dimora Ottocentesca
La Casa Museo di Lonato del Garda illustra l’influenza dei modelli ottocenteschi delle case museo lombarde, in particolare quelle milanesi, sul territorio regionale. Abitate fino al 1944, le dimore di Lonato sono conservate in uno stato che le rende una delle testimonianze più rilevanti del gusto e dello stile abitativo borghese diffuso nell’Ottocento lombardo. Nel contesto bresciano, dove lo stile neogotico ha mantenuto la sua rilevanza fino alla metà del Novecento, non esistono altri esempi paragonabili in cui architettura e contenuti, come gli allestimenti e gli arredi d’epoca, riflettano così fedelmente la cultura ottocentesca.
Ricchezza delle Collezioni Archivistiche e Librarie
Oltre agli oggetti d’arte che adornano la Casa Museo, spiccano le straordinarie raccolte archivistiche e librarie. La Biblioteca della Fondazione, con circa 52.000 volumi che spaziano dal XII secolo, si configura come una delle maggiori collezioni private dell’Italia settentrionale. Tra i suoi tesori si contano 404 incunaboli, migliaia di cinquecentine e rari volumi illustrati del Seicento e Settecento.
Il XIX secolo è particolarmente rappresentato dalla prima edizione con dedica autografa di Ugo Foscolo alla contessa bresciana Marzia Martinengo. Il rapporto tra il poeta e la contessa è documentato da una sezione dell’epistolario foscoliano, composta da 48 lettere acquisite da Ugo Da Como sul mercato antiquario.
Nel 2010 la Fondazione ha acquisito il Fondo Tagliaferri, una collezione di circa 5mila disegni relativi ai principali cantieri di Brescia e della Lombardia, databili prevalentemente tra il 1850 e il 1890. Questi disegni offrono una testimonianza significativa della cultura architettonica e artistica di matrice storicista della seconda metà del XIX secolo.
Più recentemente, nel 2020, si è aggiunta la Donazione Lombardi, costituita dai materiali residui del laboratorio dei lapicidi Lombardi, attivi dalla seconda metà del XVIII secolo. Tra questi spiccano figure di rilievo come lo scultore Giovanni Battista Lombardi (Rezzato 1822-Brescia 1880). Di particolare nota sono i due Leoni monumentali, originariamente concepiti per Porta San Nazaro a Brescia e realizzati nel 1888 da Domenico Ghidoni, che saranno presto collocati nel Parco della Rocca di Lonato.
Il patrimonio librario è stato ulteriormente arricchito dal Deposito del Cav. Luigi Nocivelli, che include numerose opere a stampa del XIX secolo, tra cui spicca la monumentale Déscription de l’Egypte (1809-1822) in uno splendido esemplare proveniente da una prestigiosa collezione inglese.
Attività e Eventi Culturali
La Fondazione Ugo Da Como non solo garantisce l’accesso alle visite guidate del complesso monumentale, che registra circa 50.000 visitatori, ma offre anche la possibilità di consultare i suoi fondi archivistici e librari. Le esposizioni temporanee contribuiscono all’approfondimento della cultura ottocentesca; un esempio recente è la mostra “Alle origini del Bel Paese”, che ha presentato circa 50 fotografie ottocentesche provenienti dalla Collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Riconosciuta dalla Regione Lombardia, la Fondazione è un punto di riferimento imprescindibile per lo studio della storia bresciana del XIX secolo, distinguendosi per il suo dinamismo e la ricca offerta di eventi culturali.