«Repetita iuvant» (ripetere giova), solevano dire i latini. Ma anche «errare humanum est, perseveràre diabolicum» (errare è umano, perseverare è diabolico), era uno dei loro motti. Ebbene, delle due massime quella che più si addice al Comune di Bardolino è senza dubbio la seconda. I fatti. Dopo mesi d’attesa, finalmente sono apparsi in paese gli stendardi che pubblicizzano i mondiali di ciclismo 2004: scritte nere su sfondo bianco con tanto di logo in alto che reclamizzano in tre lingue l’evento della tre giorni iridata (27, 28, 29 settembre). Tutto a posto, no? No, perché la traduzione in tedesco riporta un errore che, per quanto banale, errore sempre è: farrad anziché fahrrad (in tedesco significa bicicletta). Ad accorgersene è stata una giovane passante teutonica. Incredula, ha fatto osservare l’errore agli incolpevoli operai comunali. «Ma come, un paese turistico come il vostro, frequentato soprattutto dai tedeschi, fa simili errori!», si è meravigliata la turista tedesca. Lo sbaglio non è passato inosservato neppure al capogruppo di minoranza di Bardolino oltre duemila pronto a indirizzare al sindaco, al direttore generale e a responsabile area finanziaria e Iso 9001 una lettera di protesta. «Dopo essere stati a suo tempo dileggiati dallo Spiegel per un cartello sbagliato in lingua tedesca», scrive, «oggi ricadiamo nello stesso errore. Mi chiedo chi fa queste traduzioni, chi tra assessori e dipendenti le controlla». Sulla vicenda il sindaco Armando Ferrari non nasconde tutto il suo disappunto. «Non pagheremo la ditta competente», assicura, «se prima non verranno fatte le correzioni del caso». Silenzio, poi sbotta: «Se la colpa è invece dell’assessore competente, pagherà lui. No, io non faccio nomi».
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Il sindaco: «Se ha sbagliato la ditta, li rifarà; se è colpa dell’assessore, pagherà lui»
I cartelli pubblicitari sono in tre lingue ma la traduzione in tedesco non è corretta