lunedì, Settembre 1, 2025
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Ettore il cigno è il vero signore del lungolago

Nutrito dai commercianti

Ettore l’impavido. Lo scontroso. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, Ettore non è un uomo. È un animale. Per la precisione un cigno. Un cigno appesantito al punto tale da far fatica a alzarsi in volo: ci riesce per brevi tratti, a pelo dell’acqua del lago. Ettore è bianchissimo ed ha una certa età: sicuramente più di quattro anni, dicono a Lazise, dove è ben conosciuto. Vita bella e spensierata, la sua, senza farsi mai mancare le prelibatezze culinarie del posto. Ettore è un buongustaio. In estate cerca il cibo direttamente dalle mani dei tedeschi, o sulla banchina del lungolago Marconi oppure direttamente sulle spiagge dei campeggi. È un «afecionado» dei campeggi. Lo conoscono tutti. D’inverno invece la vita è dura per chi, come lui e come per tutti quelli che vivono di turismo, non ha introiti dal settore. Ma Ettore è intraprendente. Non si limita a nuotare sull’acqua come i suoi simili. Abbandona ogni giorno la famiglia e si fa una bella passeggiata per le vie del centro storico. Barcollando e con passo deciso giunge dapprima in via Alberello, dal giornalino. Non compra il giornale e nemmeno è interessato alla lettura. Attende invece Gianni De Angeli, il titolare della rivendita, per poter sgranocchiare subito, e di corsa, almeno due bei grissini. «Se non esco subito», spiega De Angeli, «mi batte al vetro del negozio con il becco. È il segnale. Sa che io lo accontento. Spesso mi porta un regalino», sorride, «ed allora mi tocca anche pulire. Ettore, cosi l’abbiamo chiamato noi commercianti», aggiunge De Angeli, «è fatto così, ma è simpatico a tutti in paese». Finito il suo primo spuntino in via Alberello, il cigno si incammina per raggiungere il negozio di frutta e verdura in via Scolari. Lì tenta di agguantare, magari non visto, qualche pomodoro in bella mostra: se la titolare lo vede prima del misfatto, lo accontenta con qualche primizia. La giornata di Ettore non è finita. Gira ancora per il paese. Si ferma di fronte a qualche bar o negozio, e aspetta. Qualcuno arriva sempre con un pensierino buono per lui. Sazio, pian pianino, rientra in famiglia, sul lungolago. Con la pancia piena e soddisfatto si dedica al nuoto ed alla pulizia delle piume nell’attesa della sera e di un’altra giornata in centro.

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